Sotto la pioggia, il ventitreenne keniano realizza la seconda miglior prestazione di sempre. Mentre al femminile è il gran giorno di Sifan Hassan
Non basta la pioggia a fermare i grandi campioni. Sulle strade bagnate di Londra, il trionfo al maschile è stato per Kelvin Kiptum, ventitreenne keniano che va all'attacco del celebre primato di Eliud Kipchoge, il due volte campione olimpico che si salva per soli sedici secondi: 2 ore 1 minuto e 27 secondi è il tempo del giovane africano (poi arrotondato in 2h01'25"), autore della seconda miglior prestazione di ogni tempo. Kiptum ha stupito al punto da far esclamare a Steve Cram, un tempo plurititolato mezzofondista e oggi commentatore della Bbc, «sulle strade di Londra non si è mai visto nulla di simile, ha distrutto gli avversari». Basti pensare che il secondo classificato, l'altro keniano Geoffrey Kamworor, ha chiuso in 2 ore 04'23", davanti all'etiope Tamirat Tola terzo in 2 ore 04'59".
Tra le donne correva invece la sua prima maratona la doppia olimpionica della pista Sifan Hassan, oro a Tokyo nei cinque e nei diecimila metri, che vince subito all'esordio: segno di un'applicazione e di un talento fuori dal comune, testimoniato anche dalla fatto che l'olandese di origine etiope, musulmana praticante, è riuscita a prepararsi all'appuntamento pur rispettando il Ramadan. E non è tutto: sembrava infatti che la sua prima prova sui 42,195 km dovesse finire in anticipo perché a un certo punto ha cominciato a toccarsi l'anca facendo capire di avere un problema e si è anche brevemente fermata per fare degli allungamenti, poi però ha ripreso a ‘mulinare’ le gambe riportandosi sul gruppetto delle migliori a circa cinque chilometri dalla fine e, nonostante anche un problema al rifornimento di acqua quando è stata quasi investita da una motocicletta, alla fine ha anche sprintato, staccando di quattro secondi l'etiope Alemu Megertu. «È incredibile – il commento della Hassan, che ha fermato i cronometri dopo 2 ore 18'33" –, perché pensavo di non riuscire a finire la mia prima maratona e invece ho perfino vinto.
Tra i 45mila partecipanti c'era anche il nostro Marcel Hug, che in carrozzina ha trionfato anche a Londra sei giorni dopo aver spopolato a Boston (1h23'44‘’ il tempo del turgoviese), e il 24enne soldato ucraino Roman Kashpur, che ha perso una gamba in guerra e ha corso la maratona grazie a una protesi, approfittando dell'occasione per raccogliere fondi per i mutilati di guerra nel suo Paese. «Volevo dimostrare che grazie allo sport ci si può riprendere anche da un problema serio come quello che ho avuto io», ha detto ai microfoni della Bbc.