L'italiano centra in Sudamerica il suo primo successo in MotoGp e al tempo stesso balza in vetta al Mondiale, approfittando di una caduta di Bagnaia
Porta il sigillo dell'italiano Marco Bezzecchi ha vinto il Gran premio d'Argentina nella classe MotoGp. Il riminese del team Mooney Vr46 ha preceduto altre due Ducati, quelle di Johan Zarco e Alex Marquez, Approfittando anche della prematura uscita di scena dell'altro italiano Francesco Bagnaia, caduto a otto giri dall'arrivo quand'era secondo (ciò che l'ha costretto a doversi accontentare del sedicesimo posto finale) Bezzecchi diventa il nuovo leader del Campionato del mondo, con 50 punti contro i 41 di Bagnaia. Per Marco Bezzecchi, ventiquattrenne pilota che nel 2015 si era laureato campione del mondo nella Moto3, quello colto oggi sull'asfalto sudamericano è il primo successo in MotoGp. Appena fuori dal podio ha invece chiuso la Yamaha di Franco Morbidelli, mentre il francese Fabio Quartararo si è dovuto accontentare del settimo posto, dopo essere partito in decima posizione per ritrovarsi sedicesimo subito dopo il primo giro, per colpa di un contatto con Vinales che ne ha rovinato la gara.
Le Moto2 hanno vissuto una gara ridotta a due terzi della distanza originale, a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Aron Canet, partito dalla seconda posizione, è stato rallentato da un doppio ‘long lap’ inflittogli per la partenza scorretta, tagliando poi il traguardo in quarta posizione. In vetta si è dunque formato un trio composto da Alonso Lopez (Boscoscuro), Tony Arbolino (Mvds) e Jake Dixon (GasGas), con lo spagnolo che per lunghi tratti ha guidato la gara. A tre giri dalla fine si è però infilato l'italiano quindi involatosi con sicurezza verso la vittoria, agguantata senza tremare. Al contempo Arbolino guadagna pure la vetta della classifica mondiale, nella quale precede Canet di otto punti.
Nelle Moto 3 Deniz Öncü è caduto al quarto giro, mentre era al comando della gara. Sul bagnato circuito argentino non è però stato l'unico a dover archiviare anzitempo i sogni di gloria. Tra loro Sasaki, Masia, Muñoz, Artigas, Almansa e Rossi, tutti coinvolti almeno nella lotta per il podio. Ad approfittarne è stato il giapponese Tatsuki Suzuki del Leopard Racing, impostosi con ben sei secondi di vantaggio sul brasiliano Diogo Moreira l'italiano Andrea Migno. Nel Mondiale lo spagnolo Daniel Holgado, quarto nella della gara argentina, mantiene la vetta con 38 punti, due in più di Moriera e undici su Suzuki.