Freestyle

‘Le abbiamo provate tutte, ma non si poteva fare altrimenti’

La poca neve lascia Airolo a bocca asciutta. Il presidente del comitato d’organizzazione torna sulla decisione di cancellare i Mondiali juniores

Sarà per la prossima volta
(TiSki)
27 febbraio 2023
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Mentre a Bakuriani, in Georgia, i Mondiali di freestyle sono nel pieno del loro svolgimento (regalando anche belle soddisfazioni alla Svizzera), a poco meno di tremila chilometri in linea d’aria (2’800 e spiccioli per l’esattezza) si mastica amaro. Ad Airolo gli umori sono infatti ben altri. Doveva essere l’appuntamento clou della stagione, e invece gli organizzatori si ritrovano con una... manciata di neve che si sta sciogliendo fra le dita: i Campionati del mondo juniores di freestyle, che fra tre settimane avrebbero dovuto svolgersi appunto nella stazione sciistica altoleventinese sono infatti stati cancellati. Giocoforza, visto lo scarso innevamento che sta, fra l’altro, mettendo a dura prova un po’ tutti i comprensori sciistici del nostro Cantone.

Al lavoro già dalla passata estate

L’annullamento della competizione iridata (inizialmente prevista dal 23 al 26 marzo) arriva in scia alla cancellazione della tappa airolese di Coppa Europa di freestyle, che avrebbe dovuto tenersi l’11 e 12 marzo. «Spiace, spiace davvero parecchio che sia andata a finire così – si rammarica il presidente del comitato d’organizzazione Matteo Cocchi –. D’altro canto, vista la situazione non si poteva fare altrimenti. È vero che all’appuntamento mancava ancora un mese ma, come da regolamento, una decisione definitiva andava presa appunto entro questa scadenza. Per cui venerdì scorso ci siamo ritrovati e, una volta valutata la situazione, altro non ci è rimasto da fare che alzare definitivamente bandiera bianca». Da lì, in cascata, è partito tutto l’iter che ne consegue. «Quando si annulla un evento di questa portata c’è comunque tutta una serie di passi da fare. Se paragonato a una prova di Coppa del mondo di sci alpino, il nostro era una appuntamento logicamente più contenuto, ma che coinvolgeva pur sempre un buon numero di persone. Si calcoli che per garantire la perfetta organizzazione, tra il 23 e il 26 marzo la nostra squadra avrebbe coinvolto giornalmente, oltre al comitato d’organizzazione e al personale della Valbianca Sa, proprietaria degli impianti, circa una cinquantina di persone. Perlopiù volontari, ma anche militi della Scuola reclute sanitaria: in virtù del respiro internazionale della manifestazione potevamo infatti contare anche sull’appoggio dell’Esercito. Ecco, presa la decisione di cancellare l’evento, nei giorni successivi ci siamo dati da fare per disdire tutte le collaborazioni e avvisare gli sponsor, oltre che la Federazione internazionale di sci (Fis, ndr). Il fatto che in seno al comitato d’organizzazione ci fosse anche Andrea Rinaldi (Race Director Moguls & Aerials in seno alla Fis) ci ha logicamente agevolato almeno in questo compito».

E a livello di partecipanti, quanti sarebbero stati gli atleti attesi ad Airolo? «Complessivamente 120-130, con tutto lo staff tecnico al loro seguito e, come spesso accade, anche diverse famiglie. Proprio per questo avevamo pure pre-riservato le strutture alberghiere della Leventina».

Quando è partita la macchina organizzativa? «La candidatura era già stata presentata nel corso della passata stagione, ma la ratifica finale da parte della Federazione internazionale ci era stata confermata la scorsa estate. E da lì in poi erano cominciati tutti i preparativi».

Vanificato anche il ‘piano B’

«Nell‘arco di alcuni mesi ci siamo prodigati nei preparativi, trovando anche i partner che ci davano il loro sostegno dal profilo finanziario – sottolinea Matteo Cocchi –. Tutto, sotto questo aspetto, era stato curato in ogni minimo dettaglio. A metterci i bastoni fra le ruote è però stata la meteo, forse l’unica cosa che non potevamo controllare direttamente. La poca neve caduta nelle scorse settimane ci aveva del resto già fatto suonare un campanello d’allarme, per cui ci eravamo subito attivati per elaborare il cosiddetto ’piano B’, con alcune gare mantenute ad Airolo e altre che sarebbero state dislocate sulle nevi di Andermatt».

La stessa sorte, qualche giorno fa, era pure toccata alla tappa ticinese del Grand Prix Migros (in calendario sabato, 4 marzo), per la quale i promotori erano riusciti a dirottare il tutto a Hoch Ybrig, nel Canton Svitto. «Affinché potessimo mantenere un ‘cappello’ ticinese all’evento, almeno parte delle gare si sarebbero comunque dovute svolgere ad Airolo, ma il perdurare della carenza di neve ha vanificato anche questo nostro tentativo: valutata l’attuale condizione delle piste e anche la possibile evoluzione meteorologica dei prossimi giorni, il rischio che ad Airolo non si sarebbe potuta disputare nemmeno una prova era più che concreto. Così, appunto, seppure a malincuore abbiamo dovuto rinunciare, con la speranza che qualcuno possa riprendere il nostro testimone e proporre l’appuntamento ancora nel corso della stagione: una volta ricevuta la nostra comunicazione, del resto, la Fis si è già messa al lavoro per elaborare il suo di piano B: speriamo che possa avere più fortuna del nostro...».

Si guarda già al futuro

Nel comunicare la decisione di fermare qui la macchina organizzativa per quest’edizione, il comitato d’organizzazione rilancia, dando appuntamento al futuro, quello più prossimo possibile. C’è già qualcosa in vista? «Di concreto, ora come ora no, ma una volta lasciata alle spalle questa sfortunata edizione ci chineremo nuovamente sui progetti futuri. Del resto la macchina organizzativa in questi mesi ha comunque potuto fare un buon... rodaggio. Anche perché già in passato Airolo ha respirato aria di eventi internazionali nell’ambito del freestyle (in particolare con i Mondiali juniores del 2007 di Moguls, Dual Moguls, Aerials, Skicross e Halfpipe, oltre che con diverse prove di Coppa Europa), per cui una traccia c’è già. Quest’anno siamo arrivati al penultimo passo, la prossima volta speriamo di fare anche quello finale!’». Neve permettendo... «Per forza. D’altro canto è già il terzo anno con cui dobbiamo fare i conti con un innevamento problematico, ma questo, del resto, è un tema che concerne un po’ tutti, non solo Airolo o le gare di freestyle».

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