In un ruolo nel quale eccellono i giocatori afroamericani, Christian McCaffrey ha messo a segno una ‘triple crown’ di touchdown
Che al giorno d’oggi nella National Football League sette giocatori su dieci siano afroamericani è un dato incontrovertibile. Di norma, i bianchi sono relegati in ruoli particolari: la maggioranza dei quarterback rimane bianca e la presenza è ben nutrita nelle linee (in particolare d’attacco) e tra i tight-end. Tuttavia, in alcuni casi giocatori dalla pelle bianca riescono a mettersi in mostra anche in ruoli nei quali la storia è stata scritta da ragazzi di colore. Ad esempio, tra i runningback. L’ultimo esempio l’abbiamo avuto proprio domenica, in occasione del derby californiano tra i campioni in carica dei Los Angeles Rams e San Francisco. Draftato nel 2017 da Carolina, l’ex stella di Stanford, Christian McCaffrey, è stata ceduta quindici giorni fa ai 49ers in cambio di una manciata di scelte. E alla seconda partita con la maglia rosso-oro, McCaffrey ha messo a segno un "triple crown" di touchdown. In poche parole, ha realizzato su corsa (la sua specialità), su passaggio e pure su un lancio da lui stesso effettuato a favore di Brandon Aiyuk. Un exploit del genere non accadeva dal 2005, quando il "triple crown" lo aveva ottenuto LaDainian Tomlinson, in una partita tra due squadre che attualmente non esistono più (o meglio, che hanno cambiato città): i San Diego Chargers (adesso a Los Angeles) e gli Oakland Raiders (adesso a Las Vegas).
E se ogni tanto un giocatore bianco lascia con un palmo di naso i colleghi di reparto afroamericani, sempre più spesso accade il contrario nel ruolo del quarterback. L’ultimo a esplodere è stato Jalen Hurts, 24enne texano che sta conducendo Philadelphia a una "perfect season" (per quanto la stagione non sia nemmeno al giro di boa), proprio nell’anno in cui si festeggia il 50° dell’unica stagione perfetta della storia, quella del 1972 di Miami. Gli Eagles sin qui hanno vinto sette partite su sette e Hurts è in corsa, secondo tutti gli esperti, per il titolo di Mvp. Fino ad ora, le sue statistiche parlano di 1’800 yarde lanciate, 10 Td e due intercetti, il 67% di completi e un rating di 105. Ironia della sorte, il titolo di Mvp se lo potrebbe giocare proprio contro un suo ex compagno di squadra: quel Tua Tagovailoa che il 10 gennaio 2018 lo aveva sostituito alla testa di Alabama, sotto 13-0 contro Georgia nella finale del campionato Ncaa. Tua, con tre touchdown e 166 yarde, aveva portato i Crimson Tide alla vittoria all’overtime ed era stato nominato titolare per l’anno successivo, costringendo Hurts a cercare fortuna altrove (a Oklahoma), dove peraltro si era reso protagonista di una stagione splendida (quasi 4’000 yarde lanciate e 32 Td) grazie alla quale gli si erano spalancate le porte della Nfl.
Ottava giornata:¬ Tampa Bay - Baltimore 22-27. Jacksonville - Denver 17-21. Atlanta - Carolina ot 37-34. Dallas - Chicago 49-29. Detroit - Miami 27-31. Minnesota - Arizona 34-26. New Orleans - Las Vegas 24-0. NY Jets - New England 17-22. Philadelphia - Pittsburgh 35-13. Houston - Tennessee 10-17. Indianapolis - Washington 16-17. LA Rams - San Francisco 14-31. Seattle - NY Giants 27-13. Buffalo - Green Bay 27-17. Cleveland - Cincinnati 32-13
Nona giornata: ¬Houston (1-5-1) - Philadelphia (7-0). Atlanta (4-4) - LA Chargers (4-3). Chicago (3-5) - Miami (5-3). Cincinnati (4-4) - Carolina (2-6). Detroit (1-6) - Green Bay (3-5). Jacksonville (2-6) - Las Vegas (2-5). New England (4-4) - Indianapolis (3-4-1). NY Jets (5-3) - Buffalo (6-1). Washington (4-4) - Minnesota (6-1). Arizona (3-5) - Seattle (5-3). Tampa Bay (3-5) - LA Rams (3-4). Kansas City (5-2) - Tennessee (5-2). New Orleans (3-5) - Baltimore (5-3)