Lunga squalifica per lo sprinter elvetico, positivo al trenbolone. A 31 anni, la sua carriera rischia di chiudersi qui
La Camera disciplinare dello sport ha messo una pietra tombale – o qualcosa del genere – sulla carriera di Alex Wilson. L’organismo sportivo ha infatti stabilito la colpevolezza dello sprinter, risultato positivo al trenbolone a un controllo antidoping e, dopo le controanalisi, ha stabilito per lui una squalifica di quattro anni e una multa di 13’750 franchi.
Il 31enne è finito nei guai dopo un controllo effettuato da Swiss Sport Integrity il 15 marzo 2021, e il 28 aprile è stato sospeso. Dietro la giustificazione di essere venuto a contatto con la sostanza vietata dopo un’abbuffata di carne contaminata durante un soggiorno a Las Vegas, lo stop è stato poi sospeso il 18 maggio 2021. Le pressioni della Wada, spalleggiata da Swiss Sport Integrity, hanno in ogni caso spinto il Tas a fermare di nuovo il velocista il 27 luglio, in tempo per "eliminarlo" dalle Olimpiadi di Tokyo. Spalle al muro, Wilson ha allora optato sull’ipotesi di un avvelenamento volontario da parte di terzi, scenario tuttavia nuovamente smontato. A quel punto è stata aperta una procedura disciplinare ordinaria nei suoi confronti, che ha portato alla squalifica quadriennale. Questa non è ancora in vigore: diventerà effettiva trascorsi i 21 giorni "buoni" per inoltrare un ricorso.