Dopo un anno di pausa, torna il prestigioso concorso di salto all'ex aerodromo. La ventottesima edizione si sposta però a inizio settembre
Due anni di attesa sono tanti. Anzi, troppi. La voglia di tornare in sella, metaforicamente e letteralmente, è parecchia. Ma per salutare la ventottesima edizione del Longines Csi Ascona, rinviata l’anno scorso causa pandemia, occorrerà pazientare ancora qualche settimana. Perché, contrariamente al passato, quest’anno la manifestazione che avrà come ‘abitudine il suo campo base sul terreno dell’ex aerodromo, anziché andare in scena a fine luglio, la manifestazione è stata avanzata in calendario: le date da annotare sono infatti quelle che vanno da giovedì 9 a domenica 12 settembre. «L’avanzamento in calendario non ha comunque a che fare con la pandemia e la sua coda lunga – premette la responsabile del comitato d’organizzazione Manuela Bacchi-Pini –. La decisione di spostare a inizio settembre il nostro Concorso ippico nasce da una serie di considerazioni. In primo luogo abbiamo voluto smarcarci dalle altre gare, e non da ultimo dalle Olimpiadi, che sarebbero andate a sovrapporsi al nostro appuntamento, col rischio di impoverirne il parterre». Già, perché tradizionalmente gli ostacoli di Ascona sono stati saltati da parecchi cavalieri ed amazzoni passati anche dalla ribalta olimpica. «E anche quest’anno avremo certamente alcuni dei protagonisti dei Giochi di Tokyo; logicamente (e comprensibilmente) non arriveranno ad Ascona con i cavalli portati in Giappone (prima di tutto per motivi di quarantena), ma saranno presenti con il chiaro intento di non sfigurare. O per cercare un immediato riscatto… Siamo in fase di allestimento del cast dei partecipanti: nomi non ne posso ancora fare, ma sono certa che come sempre Rogier (van Iersel, lo storico direttore del Concorso ippico asconese) farà l’impossibile per portare ancora una volta ad Ascona i grandi nomi dell’ippica. La pausa di un anno, la prima nella storia del nostro Csi, è stata lunga, ma sono convinta che la scelta di posticipare ancora di qualche settimana l’appuntamento di quest’anno si rivelerà pagante». In assenza dei nomi, ecco qualche numero, che caratterizzerà la ventottesima edizione del Longines Csi Ascona. Sull’arco di quattro giorni si disputeranno diciassette gare con i due Gran Premi (quello due stelle della domenica mattina e quello quattro stelle del pomeriggio) quali punto culminante dell’intera manifestazione. Complessivamente, sul terreno dell’ex aerodromo sfileranno 150 tra cavalieri ed amazzoni, per un totale di 300 cavalli.
«Il fatto di andare in scena in settembre dovrebbe inoltre garantire temperature più indicate tanto per i concorrenti (e i loro cavalli) quanto per il pubblico. Altro aspetto non indifferente è il fatto di poter offrire qualcosa alla popolazione, indigena e turisti, un appuntamento di grande richiamo capace di prolungare di qualche giorno la bella stagione: i classici due piccioni con una fava».
Non è però solo con la pandemia di coronavirus che gli organizzatori hanno tuttavia dovuto confrontarsi in sede di allestimento di questa ventottesima puntata del concorso ippico: «Effettivamente ci siamo dovuti chinare sulla questione dell’epidemia virale che da qualche mese ha manifestato la sua presenza (l’Herpesvirus equino di tipo i, Ehv-1, che nei casi acuti può anche causare la morte del cavallo, ndr). Seguendo le direttive della Federazione equestre internazionale, la Fei, abbiamo dovuto dotarci di un dispositivo di sicurezza potenziato. Se in condizioni normali un solo veterinario è sufficiente per tutta la durata del concorso, quest’anno abbiamo un team di cinque specialisti. Diversa è pure la disposizione degli alloggiamenti per i cavalli, che da disposizione non possono entrare in contatto fra loro».
Durato un anno e qualche settimana in più del previsto (lo stop del 2020 causa pandemia è stato il primo nella quasi trentenne storia del Csi di Ascona), il regno del belga Jos Verlooy (vincitore nel 2019 su Caracas del Gran Premio finale) ha dunque le settimane contate: chi sarà il suo successore nell’albo d’oro?