Domenica si corre il secondo monumento della stagione. Favoriti Van Aert, Van der Poel e Alaphilippe, ma Stefan Küng sogna un ruolo da protagonista
Il Giro delle Fiandre, il secondo monumento della stagione dopo la Milano - Sanremo, allieterà la Pasqua degli appassionati. La prova simbolo del ciclismo belga si correrà infatti domenica, tra Anversa e Oudenaarde. In Belgio la Ronde van Vlaanderen è un evento culto. La corsa di un giorno più popolare è nota per le sue strade strette e sconnesse, le curve insidiose e le salite ripide, la maggior parte delle quali coperte dal pavé. Il Fiandre che si correrà domenica sarà l’unica grande classica primaverile del pavé, dopo lo slittamento in autunno, causa la situazione sanitaria nel Nord della Francia, della Parigi - Roubaix, inizialmente prevista l’11 aprile. Con la Ronde, dunque, si chiuderà il ciclo delle orse delle pietre, per lasciare spazio al trittico delle Ardenne, con Amstel Gold Race, Freccia vallona e Liegi - Bastogne - Liegi.
Nel Nord del Belgio le condizioni atmosferiche sono spesso sfavorevoli e presentano un terreno adatto a corridori che non si lasciano scoraggiare dalle avversità. La Svizzera punterà tutte le sue carte su Stefan Küng, uno che questo tipo di sfide le ama in modo particolare. Per il 27enne turgoviese, le gare non sono mai abbastanza dure. Quando gli si chiede del suo feeling con il Giro delle Fiandre, preferisce però rimanere cauto. «Ammetto che il mio rapporto con questa corsa non è esattamente idilliaco».
Domenica, Küng sarà al via del Fiandre per la sesta volta. Finora, non ha avuto molto successo sul traguardo di Oudenaarde. Il suo miglior piazzamento è stato un 41° posto, il peggiore un 102°. L'anno scorso, indebolito da un'influenza intestinale, gli sono venute meno le forze proprio sul più bello.
Questa volta, l’uomo della Groupama spera di arrivare all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili. Domenica scorsa, lungo le strade della semi-classica Gand - Wevelgem, ha dimostrato di essere uno dei migliori. Gli è mancato soltanto un pizzico di esplosività nello sprint per far meglio del sesto posto (l’ultimo del drappello di fuggitivi) in una gara vinta dal belga Wout van Aert.
Naturalmente, Van Aert sarà uno dei grandi favoriti per la 105a edizione del Giro delle Fiandre. Il capitano del Jumbo-Visma aveva vissuto un duello epico con il suo rivale di lunga data, l'olandese Mathieu van der Poel, nell'edizione 2020 disputata nel mese di ottobre. Alla fine, Van der Poel si era imposto di misura in un duello a due.
Julian Alaphilippe, altro papabile alla vittoria, in autunno non è stato in grado di inserirsi nella lotta tra il belga e l’olandese dopo essere stato buttato a terra da una moto dell'organizzazione a 35 km dal traguardo. I tre saranno ovviamente gli uomini da battere anche nella gara di domenica. Perché sono così forti? Küng non ha bisogno di molto tempo per pensare a una risposta: «Hanno tutti uno scatto brutale, che nessuno può sostenere».
Per cercare di contrastare le ambizioni del trio franco-belga-olandese sui 263 km tra Anversa e Oudenaarde, la ricetta è una sola, secondo il campione europeo a cronometro: «Non aspettare, ma attaccare presto». Proprio come ha fatto Dylan van Baarle mercoledì durante la Attraverso le Fiandre. L'olandese se n’è andato da solo a 51 km dall'arrivo. Questo è esattamente lo scenario che Küng sogna, in un ruolo di outsider nel quale si trova perfettamente a suo agio: «Non ho niente da perdere».
Il turgoviese sarà uno degli otto corridori svizzeri sulla lista di partenza, ma certamente quello con le migliori possibilità di centrare un risultato importante. Gli altri sette dovranno svolgere compiti al servizio dei rispettivi capitani: Fabian Lienhard servirà Küng alla Groupama, Silvan Dillier (Alpecin-Fenix) avrà lavoro per Van der Poel, Michael Schär (AG2R) per Greg Van Avermaet, Reto Hollenstein (Israel Start-Up Nation) per Sep Vanmarcke e Stefan Bissegger (EF Education) per l'italiano Alberto Bettiol, vincitore a sorpresa del 2019. Il campo è completato da Tom Bohli (Cofidis) e Johan Jacobs (Movistar, due elementi che potrebbero facilmente inserirsi nella fuga mattutina che sicuramente animerà la prima parte di gara.
E il percorso? Gli organizzatori sono rimasti nel solco della tradizione, pur confermando l’assenza del mitico Mur de Grammont (già assente nel 2020). In totale i muri da superare saranno ben 19. Il primo sarà il Katteberg dopo 102 km (800 metri al 6%/11%), seguito dal primo passaggio sul Vecchio Kwaremont (2’200 metri al 4%/11,6%), muro che nel dedalo di stradine che caratterizza il Fiandre verrà affrontato tre volte. La corsa entrerà nel vivo con il passaggio sul Berg Ten Houte (1’100 metri con punte del 21%, tutti in pavé), al quale faranno seguito, 20 km dopo, il secondo Vecchio Kwaremont, il primo Paterberg (360 metri al 12,9/20,3%, tutto in pavé) e il temutissimo Koppenberg (600 metri all’11,6%/22%, tutto in pavé). Dopo il trittico Steenbeekdries - Taaienberg - Kruisberg, da affrontare in meno di 15 km tra i -39 e i -26 km, tutto si deciderà con la seconda successione Vecchio Kwaremont - Paterberg, con l’ultimo muro di giornata posto a 13 km dal traguardo di Oudenaarde.
E l’albo d’oro cosa dice? Ad esempio che soltanto due svizzeri sono riusciti a vincere la Ronde: Heiri Suter nel 1923 e Fabian Cancellara nel 2010, 2013 e 2014. Il bernese ha pure collezionato un secondo posto (2016) e un terzo (2011), mentre sul podio sono andati anche Thomas Wegmüller, secondo nel 1992, e Hugo Koblet, secondo nel 1955. Tra gli uomini da tenere d’occhio vi sono l’italiano Bettiol, ma anche il norvegese Kristoffersen (vincitore nel 2015 e terzo nelle ultime due edizioni), lo slovacco Sagan (primo nel 2016), mentre non ci sarà il belga Philippe Gilbert (vincitore nel 2017) che in settimana ha annunciato di aver bisogno di un periodo di riposo. E non ci sarà neppure – è notizia dell'ultima ora – il ceco Zdenek Stybar, il quale ha accusato problemi cardiaci che dovranno essere approfonditi. “Dopo la Gand - Wevelgem – afferma un comunicato della Deceuninck – Stybar ha segnalato all'équipe medica della squadra di sentirsi poco bene. Gli esami portati avanti dal nostro staff medico hanno rivelato che soffriva di disturbi del ritmo cardiaco. Di conseguenza è stato raccomandato un intervento chirurgico, effettuato mercoledì con buon esisto dal professor Pedro Brugada”. Stybar ha già ripreso l'allenamento, ma si concederà qualche giorno di riposo in famiglia.
Come l'anno scorso, la Ronde sarà corsa senza spettatori, almeno sulle salite.