Il belga sorprede tutti, per primo se stesso, trionfando nell'edizione 12 grazie al cervello. ’Non avevo più niente, ho fatto all-in e ho vinto’
Nella città del Casinò, un azzardo da poker premia l'outsider Jasper Stuyven, il ventinovenne belga della Trek-Segafredo che mette le mani sull'edizione 2021 della Milano-Sanremo. «Ho fatto all-in, così ho vinto» racconta Stuyven, che dice di essere senza parole per questo successo a sorpresa. «Non riesco davvero a realizzare di aver vinto qui e descrivere quello che sento dentro».
Stuyven, una carriera senza troppi acuti tra i pro (i suoi successi sono dieci) ma un talento cristallino sbocciato tardi, dopo aver vinto tra gli Juniores un Mondiale nel 2010 e una Parigi-Roubaix l'anno successivo. A Sanremo il futuro vincitore dell'edizione numero 112 capisce di non aver possibilità di giocarsela allo sprint con Ewan, Van Aert, Sagan, Van der Poel, Alaphilippe e gli altri del gruppetto che sta davanti, e quindi scatta in contropiede, giù dal Poggio, a quasi 75 all'ora. Un'azione da finisseur in grande stile. I favoriti? Beffati per colpa loro, siccome non riescono a fare la differenza sull'ascesa verso il Poggio e in picchiata perdono tempo a studiarsi mentre invece il belga prende il volo. «Non avevo più niente nelle gambe - sorride Stuyven, stramazzato a terra senza fiato dopo l'arrivo - ma ha prevalso l'istinto». Che lo proietta nella storia.