Dopo la positività di Kozic, giocatore del Boncourt che è stato avversario dei massagnesi mercoledì. All'Elvetico, invece, domani arriva il quotato Olympic
La Sam si ferma ancora, dopo la positività di Juraj Kozic, in campo contro i massagnesi mercoledì e, ovviamente, in quarantena finisce anche tutto il Boncourt.
Il Lugano, invece ospita l’Olympic, anche se fino all’ultimo ci si aspettava la decisione di un rinvio, considerate le voci circolanti sul conto di Petar Aleksic, che davano il coach dei burgundi risultato positivo al test. Si vede (e si spera) che non sia così, e quindi che le normative vigenti siano per tutti le stesse e vengano rispettate da tutti allo stesso modo. In ogni caso all'Elvetico arriverà la squadra campione e sugli spalti i posti a disposizione per il pubblico saranno soltanto trenta (su iscrizione), in attesa di qualche futuro allargamento. Non perché 50 o 100 tifosi facciano la felicità del cassiere, ma perché il palazzetto vuoto è di una desolazione unica. Pur con il rispetto per le norme e la prudenza del caso, non sarebbe male se l’occupazione fosse possibile almeno nella misura del 15-20%: vorrebbe dire che, con i 500 posti all’Elvetico, si arriverebbe almeno un centinaio di tifosi e ci sarebbero comunque le distanze per tutti. Ma le strette regole sono a salvaguardia della salute, quindi, adeguiamoci in attesa che lo sport torni a essere quello di sempre anche per il pubblico.
Di sicuro, per i Tigers questo non è certamente il momento migliore per i affrontare l’Olympic, perché i ragazzi di Cabibbo sono in piena fase di costruzione. Lo si è visto nelle quattro uscite stagionali: vittoria sofferta contro gli Starwings e sconfitte pesanti contro Neuchatel, Ginevra e Massagno. E il poker delle migliori si conclude oggi, con l’Olympic che, al netto delle sconfitte patite sinora contro Spinelli e Ginevra, rimane pur sempre la squadra da battere in qualsiasi competizione. Jackson, Morris, Garrett, Zinn, Cotture e Gravet sono tutti giocatori da doppia cifra, con molta fisicità e tecnica adeguata. Una compagine costruita per l’Europa, che in Elvezia avrà comunque da soffrire un po’, vista la situazione attuale e le due sconfitte possono essere un segnale. Il Lugano di oggi non può impensierirli, a meno che in settimana all'Elvetico tutti si siano rivoltati come calzini e siano diventati una squadra. Poco immaginabile, visto come le tendenze al collettivo dei vari Jackson e Minnie, la scarsa forma di Aw e la poca incisività degli svizzeri possano dar man forte a Nikolic, l’unico sinora ad ergersi a protagonista nelle varie sfide. Che non sia questa la stagione della rinascita ci pare chiaro sin d’ora, anche perché le finanze non permettono cambi a iosa: ma vedere in campo sempre cinque giocatori che danno il massimo sia in attacco sia in difesa, capaci di lottare su ogni palla, beh, almeno questo i tifosi se lo aspettano. Che sia oggi il primo passo in tal senso? Sarebbe già un passo avanti.