Vela

Sul Verbano senza madrina ma col vento in poppa

Da domani tra Ascona e Brissago si terrà la terza edizione della Women’s Cup. Non ci sarà, però, il ministro Amherd. Blaesi: 'Verrà l'anno prossimo'

15 ottobre 2020
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Il Covid non spegne il vento della passione. E pur senza Viola Amherd, la consigliera federale che avrebbe dovuto fare da madrina d’eccezione all’appuntamento in scena ad Ascona tra oggi e domenica, alla terza edizione della Women’s Cup si farà tutto come da programma. «Sappiamo cosa ci aspetta, perché questa è già la sesta o settima regata in questa stagione della pandemia – racconta Markus Blaesi, vicepresidente della Swiss Sailing League –. Abbiamo messo in piedi un concetto di protezione dettagliato che tutti dovranno rispettare, non soltanto i velisti. Poi la vela è uno sport che si fa all’aperto, al largo, e chi sale a bordo delle imbarcazioni conosce perfettamente cosa fare, non c’è nulla di nuovo per nessuno».

Però alla fine la pandemia ha impedito al ministro della Difesa (e dello Sport) di approdare sul Verbano. Ma la sua è un’assenza più che comprensibile. «Certo, possiamo ben immaginare quale polemica sarebbe divampata se avesse contratto il virus per assistere una regata (ride, ndr). Però ci spiace molto, perché era tutto pronto per accoglierla. C’era pure una muta per lei, siccome ci aveva espressamente detto che le sarebbe piaciuto salire a bordo di una barca, non semplicemente seguire le regate da lontano. Ci ha tuttavia rincuorati dicendoci che l’anno prossimo ci sarà».

Anche perché più volte Amherd ha dimostrato di credere nella dimensione popolare dello sport, soprattutto al femminile. «Un giorno in tivù l’avevo sentita dire che in Svizzera si fa tanto per lo sport professionistico, mentre ci sarebbe ancora molto da investire su quello popolare – continua Blaesi –. In particolare aveva parlato del suo impegno a favore dello sport femminile e di quello per l’integrazione delle persone con handicap. Per questo motivo mi sono rivolto a lei, invitandola a presenziare alla Women’s Cup sul Lago Maggiore. E devo dire che, con mia grande sorpresa, ricordo che eravamo ancora nel mese di giugno, rispose che sarebbe venuta».

'Per le ragazze si fa molto a livello giovanile, ma poi...'

Con un ruolo attivo, oltretutto. «La base dell’evento sarà il Porto Patriziale, ma per ovvie ragioni il posizionamento campo di regata dipenderà evidentemente dalle condizioni di vento, tra Ascona e Brissago. Le veliste che non saranno impegnate sulle barche non dovranno però tornare a terra, ma potranno seguiranno l’azione da vicino a bordo di un’imbarcazione molto spaziosa che abbiamo affittato per l’occasione. Una sorta di "piattaforma" su cui la signora Amherd si sarebbe potuta intrattenere con le ragazze per parlare di tanti temi che riguardano la questione delle regate al femminile. E i temi da trattare sono parecchi. Penso ad esempio all’importanza che viene data loro nel mondo velico svizzero, dove si fa molto a livello giovanile, specialmente nella classe Optimist, ma poi quando queste giovani arrivano a 17 anni cominciano a lasciare. Perché mancano i soldi, oppure non hanno più tempo. È lì che si inserisce il nostro prodotto, la Swiss sailing league, che si apre anche allo sport popolare. Coinvolgendo magari anche donne che un tempo facevano parte dell’élite velica ma nel frattempo sono diventate mamme, e possono tornare a veleggiare senza disporre dei soldi per comprarsi un'imbarcazione, visto che in occasione di tutti gli eventi che organizziamo gli scafi (della classe J/70, ndr) li mettiamo a disposizione noi».

Regate, però, fa rima anche con competizione. E la Women’s Cup che si conclude domenica al Porto Patriziale di Ascona – la premiazione è prevista alle 16 – non fa naturalmente eccezione. «Anche perché l’equipaggio vincitore rappresenterà la Svizzera all’edizione 2021 della Women’s sailing champions league». Che, dopo la cancellazione di quest’anno, a causa delle restrizioni di viaggio, si terrà probabilmente di nuovo a Cascais, in Portogallo. Coronavirus permettendo.