Per Chico Cariboni, grande esperto di atletica, la sprinter valmaggese ha le carte in regola per diventare una delle più grandi sportive di sempre del nostro cantone
Il firmamento dello sport ticinese sta per accogliere una nuova stella. O perlomeno lei, Ajla Del Ponte, è pronta per guadagnarsi un posto tra i più grandi sportivi di sempre del nostro cantone. E non solo. Ne è convinto Enrico Cariboni, ex mezzofondista, oggi tecnico del Gab e grande conoscitore dell’atletica di casa nostra e internazionale, il quale venerdì sera ha commentato ai microfoni della Rsi la splendida vittoria della sprinter valmaggese nei 100 metri del meeting della Diamond League di Monaco, competizione alla quale prendeva parte per la prima volta in una carriera ancora giovane ma che l’ha già vista partecipare a un’Olimpiade (Rio 2016 con la staffetta 4x100 m rossocrociata), a due Mondiali (sempre con la staffetta a Londra 2017 e lo scorso ottobre a Doha anche nei 100 m individuali), a una rassegna iridata indoor (Birmingham 2018) e a diversi Campionati europei sia all’aperto sia al coperto.
«Devo ammettere che è stata una serata piuttosto emozionante, Ajla ha compiuto qualcosa di straordinario – ci spiega “Chico” –. Non capita spesso che un atleta ticinese gareggi a certi livelli, figuriamoci vincere (impresa riuscita solo ad altre due elvetiche, Nicole Büchler e Lea Sprunger, ndr). Alla Diamond League avevano preso parte Beatrice Lundmark nel salto in alto (nel 2011 a Losanna e Birmingham) e Irene Pusterla (in lizza nel salto in lungo tra il 2009, ultimo anno di Golden League, e il 2015), che se non sbaglio era pure salita sul podio a Zurigo (3a al Weltklasse 2010). Ma senza nulla togliere alle altre discipline, qui stiamo parlando dei 100 metri, la gara regina, nella quale anche se non erano presenti le più forti in assoluto c’era gente di prim’ordine come la Ta Lou. E Ajla non ha vinto, ha stravinto (in 11"16). Ormai ha raggiunto un livello così alto che per me si piazza quasi alla pari delle più grandi sportive del nostro cantone, come ad esempio Lara Gut, Michela Figini e Doris De Agostini nello sci o Flavia Rigamonti nel nuoto, giusto per citarne alcune».
Il successo nel Principato è solo uno dei picchi toccati dalla 24enne dell’Us Ascona in una stagione condizionata dall’emergenza sanitaria ma che per lei si sta rivelando piena di soddisfazioni, a cominciare dai personali firmati tanto sui 100 m (dall’11”21 del 2018 all’11”08 corso un mese fa a Bulle) quanto sul mezzo giro di pista (23”02)... «Diciamo che l’esplosione di Ajla era nell’aria. Ogni stagione trovava la forma ideale ma poi a un certo punto accusava un calo che non le permetteva di andare oltre, mentre quest’anno era già in forma a febbraio e lo è ancora adesso, segno che assieme al suo allenatore Laurent Meuwly sono riusciti a trovare la giusta alchimia. Sia a livello fisico, sia mentale, perché come detto vincere all’esordio con quella autorità e con i favori del pronostico denota maturità e personalità. E la cosa fondamentale è che ciò che sta emergendo ora non è il lavoro di questa stagione ma quello degli ultimi 3-4 anni, aspetto che pone le basi innanzitutto per mantenere il livello raggiunto, ma pure per migliorare ulteriormente».
Già perché per Cariboni la campionessa svizzera in carica sui 60 m indoor ha ancora «ampio margine di crescita, di sicuro sui 100 m può scendere sotto gli 11 secondi, poi bisogna capire di quanto. In ogni caso idealmente potrebbe raggiungere il suo livello massimo per le Olimpiadi di Parigi nel 2024, ma già la prossima estate a Tokyo potrà dire la sua».
Una crescita che come già sottolineato passa anche dal lavoro mentale e da questo punto di vista per la studentessa di Lettere dell’Università di Losanna il 2021 rappresenterà un crocevia molto importante lungo il suo percorso… «Come ha giustamente sottolineato il suo allenatore Laurent Meuwly, Ajla riesce ancora a correre con spensieratezza, perché anche se venerdì era la favorita a livello di tempi e di forma, se non fosse arrivata nei primi posti nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Una situazione che potrebbe ripetersi ancora per qualche gara, ma ci sarà un momento in cui sarà davvero considerata un’atleta top e avrà sulle spalle anche la pressione esterna, oltre a quella che si mette già di suo. Inoltre comincerà anche a guadagnare qualche franco in più grazie alle buone prestazioni, un ulteriore fattore da gestire senza perdere gli equilibri che sembra aver trovato. L’inizio della prossima stagione (indoor compreso), che pandemia permettendo porterà ai Giochi in Giappone, sarà una banco di prova molto importante, in cui vedremo davvero se Ajla avrà compiuto il grande passo. Io sono fiducioso, ha la solidità e l’umiltà (grazie anche al sostegno della famiglia) per andare molto lontano».
E magari trascinare di slancio tutto il movimento cantonale… «Come diceva il vecchio Fiorenzo Marchesi, se non hai chi tira il carro, il carro non avanza. Una figura come quella di Ajla rappresenta un stimolo incredibile per le giovani leve, ricordo ad esempio l’entusiasmo per il ciclismo negli anni d’oro di Gianetti, o ancora il Bellinzona dei brasiliani o di Türkyilmaz. Chissà che seguendo le sue gesta non nasca la prossima stella dell’atletica ticinese».
Chico Cariboni è pure responsabile tecnico del Galà dei Castelli, appuntamento che il prossimo 15 settembre al Comunale di Bellinzona vedrà Ajla Del Ponte tra le più attese protagoniste. Un evento che negli ultimi anni aveva attirato all’ombra dei Castelli fino a 6’000 persone ma che stavolta dovrà limitarsi ai 1'000 spettatori permessi dal Consiglio federale a causa della situazione sanitaria (non verranno venduti biglietti ma saranno distribuiti dagli sponsor)... «A dire la verità lo avevamo già messo in preventivo e da una parte ci alleggerisce il compito – afferma il membro del comitato organizzativo –. Non sarebbe in effetti stato evidente mettere in atto le dovute misure di protezione per un numero così elevato di persone, mentre con 1’000 è tutto un po’ più semplice. Perderemo sì 60-70 mila franchi di entrate, che però rappresentano una percentuale sostenibile del budget (non rivelato ma consistente, ndr). Inoltre quest’anno il meeting verrà trasmesso in diretta dalla Ssr, per cui gli appassionati di atletica avranno la possibilità di godersi ugualmente lo spettacolo. E nonostante tutto sarà ancora una volta un grande spettacolo».
A tal proposito gli organizzatori hanno annunciato, oltre alla presenza di tutti i migliori rossocrociati, un 200 m femminile stellare, che metterà in scena "uno scontro tra regine, con quattro delle prime cinque degli ultimi campionati Europei e la più rapida del continente in questa stagione. La principale sfidante del nostro bronzo mondiale Mujinga Kambundji sarà l'olandese Dafne Schippers, terza atleta più veloce di sempre sul mezzo giro di pista (due titoli mondiali, un argento olimpico oltre a un oro e a un argento europei). A completare un parterre da urlo ci saranno le sue connazionali Jamile Samuel (bronzo a Berlino) e Lieke Klaver (migliore europea durante questa stagione), oltre alla bulgara Ivet Lalova-Collio, seconda europea più rapida di sempre sui 100m.