HOCKEY

Il Biasca abbandona i Rockets e 'accusa' l'Ambrì

Edy Pironaci lascia il Cda del farm team di Swiss League 'essendo venuti meno i presupposti iniziali' per perseguire 'gli interessi di tutti gli sportivi ticinesi'

22 aprile 2020
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I Ticino Rockets perde altri pezzi e dopo il passo indietro del Lugano che lo scorso 19 febbraio aveva annunciato che sarebbe diventato "azionista di minoranza come il Davos", l'Hc Biasca - club dal quale nel marzo 2013 è partito il progetto della compagine di Swiss League quale farm team delle formazioni ticinesi di National League (bianconeri e Ambrì Piotta), ai quali quali si è in seguito aggiunto anche quella grigionese - ha dato seguito alle sue perplessità espresse già a inizio anno e ha comunicato l'uscita con effetto immediato dal Cda dell'associazione del proprio rappresentante Edy Pironaci. Questo in quanto, come si legge nel comunicato, la società rivierasca si sente «impotente dinanzi a fondamentali cambiamenti imposti dai dirigenti dell’Hcap e dalla governace dei Rockets, essendo venuti meno i presupposti iniziali che vedevano a Biasca la gestione neutra e condivisa di una società che perseguisse gli interessi di tutti gli sportivi ticinesi».

Il comunicato completo del Biasca

L’Associazione HC Biasca, promotrice e realizzatrice del progetto Rockets, dopo un’approfondita
analisi della situazione venutasi a creare in seno alla gestione societaria e sportiva dell’HC Biasca SA,
impotenti dinnanzi a fondamentali cambiamenti imposti dai dirigenti dell’HCAP e dalla governace dei
Rockets, essendo venuti meno i presupposti iniziali che vedevano a Biasca la gestione neutra e
condivisa di una società che perseguisse gli interessi di tutti gli sportivi ticinesi, come annunciato nel
breve comunicato dello scorso 19.02.2020, si è vista costretta a fare un passo indietro. Il proprio
rappresentante in Consiglio d’Amministrazione ha rassegnato le dimissioni con effetto 30.04.2020.
Increduli, siamo oggi a scrivere qualcosa che mai avremmo pensato e soprattutto voluto. Lo facciamo
con profonda tristezza e delusione dopo aver lottato con tutte le nostre forze, purtroppo invano, nel
tentativo di riportare al dialogo e alla condivisione coloro che si ritenevano e ritengono legittimati a
imporre le proprie idee e allontanarsi dallo spirito iniziale, privilegiando interessi di parte rispetto a quelli
comuni del progetto.
Ricordiamo che il progetto Rockets è nato su nostra iniziativa e grazie ad un lavoro estenuante che
abbiamo svolto nei tre anni di prima lega (2013/2016). In questo lasso di tempo, in particolare tra il
2014 e il 2015, i componenti della nostra associazione hanno lavorato instancabilmente investendo
moltissimo tempo e denaro. Dopo aver raccolto (soprattutto grazie all’adesione di Raiffeisen Tre Valli
e la Federazione Raiffeisen Ticino e di seguito a tutti gli sponsor composti in gran parte da conoscenti
e amici, che non finiremo mai di ringraziare) i fondi necessari per finanziarie la gestione dei Rockets
per i successivi tre anni, dopo aver effettuato tutto ciò che la Lega Svizzera di Hockey (LH) ci ha chiesto,
dopo aver creato tutti i presupposti logistici, sportivi, amministrativi, ecc..., per la nascita dell’HC Biasca
SA e dopo aver convinto della bontà del nostro lavoro Ambrì e Lugano, abbiamo inoltrato il dossier e il
27.01.2016 abbiamo ottenuto la licenza per giocare in Swiss League come Farm Team. Il 03.03.2016
è partito ufficialmente il progetto approvato da tutti gli azionisti e dalla LH, che prevedeva quali
condizioni di base, dalle quali nessuno si poteva discostare, la partecipazione attiva di ogni azionista
al Consiglio d’Amministrazione della SA e una gestione amministrativa e sportiva condivisa e
neutrale. In questo senso e con questi valori fondamentali, era stato creato il patto parasociale che
sanciva i principi di base del progetto, soprattutto in fatto di equilibri societari e rappresentanti in
Consiglio d’Amministrazione (3 Biasca, compreso il presidente, 2 Ambrì, 1 Lugano e 1 Bellinzona).
Patto per cui tutti gli azionisti si erano impegnati al rinnovo entro il 31.08.2018. La nostra
(associazione HCB) decisione di consentire in via fiduciaria all’Ambrì di detenere il 51% delle azioni
(era necessario per regolamento della LH che un club di LNA le detenesse), non le dava alcun diritto
preferenziale sugli altri azionisti e non chiedeva all’Ambrì sforzi accresciuti nella gestione dei Rockets.
Purtroppo, sin dalle prime settimane dalla creazione dell’HC Biasca SA una maggioranza interna al
CdA ha iniziato a mettere in atto una gestione societaria contraria ai principi del progetto, che
fondamentalmente non faceva il bene dei Rockets, tanto da creare spesso malumore e tensioni interne.
A livello sportivo, in particolare negli ultimi tre anni, ci si è resi conto che la gestione generale non era
bilanciata e non faceva gli interessi di tutti, creando una situazione d’instabilità cronica, sia nella qualità della rosa messa in campo e sia, molto spesso, nella quantità di giocatori presenti nelle partite e in
particolare negli allenamenti, rendendo così molto difficile il lavoro degli staff tecnici che si sono
succeduti e rendendo spesso poco appagante anche il duro lavoro richiesto ai ragazzi presenti
stabilmente a Biasca. Assodato il fatto che come rampa di lancio il progetto funzionava, dal nostro
punto di vista andava fatto un ulteriore step puntando prima sulla stabilità societaria (vedi sotto) e
parallelamente su una discreta competitività della squadra. Il tutto per offrire ai ragazzi condizioni di
crescita migliori e per avere i mezzi per giocarsela alla pari con le altre squadre del medesimo livello
(farm team). In questo senso, come era giusto che fosse, pronti a fare ulteriori sforzi finanziari, avremmo
ottimizzato le esigenze dei club formatori, dei ragazzi stessi e soprattutto degli sponsor che in modo
diligente e convinto, nonostante tutto, ci hanno sempre seguiti.
A livello di gestione societaria, negli ultimi due anni gli azionisti si sono scontrati nell’ambito del rinnovo
degli accordi che garantivano appunto l’equilibrio societario iniziale. Sia nelle discussioni del 2019 che
in quelle odierne, la nostra associazione e HCL avevano chiesto che i tre seguenti punti fossero ristabiliti
come erano da tutti accettati in origine:
1. Consiglio d’Amministrazione rappresentato unicamente da azionisti che partecipano attivamente alla
vita dei Rockets;
2. Accordi scritti (nuovo patto parasociale) per un rilancio dei Rockets su un periodo minimo di 3 anni;
3. Presenza di una persona che gestisse in modo corretto le dinamiche di scambi sportivi tra i Rockets
e i Partner (come era in origine con la presenza di Luca Cereda).
I rappresentanti dell’Ambrì, trovando terreno fertile in una parte del CdA dei Rockets, si sono sempre
opposti al fatto di ridare equilibrio alla società, evitando anche per lunghi mesi incontri finalizzati a
trovare soluzioni, motivo per cui, dopo alcune riunioni e ricevuti gli ultimi scritti sempre volti ad imporre
scelte diverse e a proporre ancora ulteriori periodi di prova che non davano garanzia alcuna di
miglioramento a lungo termine, fatto l’ultimo tentativo (il 17.03.2020) di trovare un’intesa mediata con i
rappresentanti dell’Ambrì, innanzi al solito e perentorio nulla di fatto, siamo giunti all’unica e ovvia
conclusione; cioè che i medesimi, non avevano e non hanno alcuna intenzione di ripristinare gli accordi
e equilibri iniziali a vantaggio di una loro gestione in autonomia.
Per questi motivi, coerentemente con quanto abbiamo sostenuto sin dalla creazione dei Rockets
riguardo al loro funzionamento (il tutto aveva senso solo con l’attiva partecipazione dei fondatori
e di Ambrì e Lugano), di fronte all’alternativa di rimanere in CdA per un ulteriore “anno ponte” (senza
garanzie future su equilibri e gestione generale), negli attuali disequilibri e senza aver voce in capitolo,
a malincuore e ancora increduli, abbiamo deciso di abdicare.
Ciò detto, siamo sicuri d’aver fatto il massimo che era nelle nostre possibilità a favore di questa società,
consapevoli di aver agito sempre in modo responsabile, coerente, nel rispetto delle persone, degli
impegni presi volti a perseguire il bene dei Rockets e del progetto come inizialmente concepito (per
tutto il Ticino), garantendo anche la necessaria solidità finanziaria e gestionale. Lasciamo, infatti, una
società sana.
Ci rendiamo conto, e anche per questo siamo increduli, che l’insuccesso di un progetto nato sulle basi
di unione e rispetto reciproco, avviene nel momento più duro e incerto a seguito della pandemia che ci
sta colpendo tutti indistintamente e che sta colpendo l’economia in modo devastante. A maggior ragione
fatichiamo a capire come si possa essere arrivati a tanto, come si possa volere questo epilogo difronte
ad un periodo d’incertezza generale che giocoforza colpirà molte aziende, linfa vitale per le società
sportive. Proprio per questo, visto quanto sta accadendo, riacquistare il giusto equilibrio e rimanere 
uniti tra azionisti sfruttando il contributo di tutti, sarebbe stata e sarebbe, una dimostrazione di grande
umiltà, responsabilità e rispetto verso tutti coloro, in primis il Municipio di Biasca, Raiffeisen, tutte le
aziende amiche, i volontari, ecc..., che hanno creduto nella nostra realtà sportiva con gli equilibri più
volte menzionati.
Per quanto riguarda il nostro epilogo, vi è poco da dire se non quello di ritrovarci con un pugno di
mosche, perché appunto letteralmente scalzati dalla società da noi creata e perché, pur avendo vinto
il campionato di prima lega nel 2016, avendo impiegato tutte le nostre risorse nei Rockets, volendo oggi
iscrivere una nuova squadra dovremmo ricominciare dalla categoria più bassa. Ciononostante,
l’associazione non morirà. Si prenderà il tempo di capire cosa accade nell’immediato futuro, e
soprattutto grazie alle molte attestazioni di stima da parte di amici e dirigenti di azienda che hanno
sempre creduto in noi e nel nostro modo di lavorare, penserà ad altri progetti per la “nostra” bella
struttura di Biasca, sempre nell’interesse di tutti i giovani ticinesi e non solo di una parte di essi.
Al popolo dell’Ambrì vogliamo dire che non si tratta di un attacco alla realtà HCAP. Questa l’abbiamo
sempre rispettata e continueremo a farlo. Infatti, al nostro interno ci sono tifosi dell’Ambrì di lunga data
e pensiamo di poter dire, con la moderazione che il caso impone, che qualcosa di buono per l’Ambrì
l’abbiamo pur fatto, senza secondi fini e solo per il piacere di dare il nostro contributo per i giovani.
Lasciamo, difatti, nella consapevolezza e la grande soddisfazione che anche grazie al nostro lavoro
negli anni di I° lega a Biasca (portando il titolo di campioni in Ticino e la promozione in LNB), e grazie
al lavoro di questi ultimi 4 anni, per un certo periodo (nelle prime squadre di Ambrì e Lugano vi sono
diverse pedine tra giocatori e staff che lo testimoniano) tutto il Ticino dell’hockey ha beneficato di questa
iniziativa lungimirante. Purtroppo, da domani, senza noi promotori e Lugano, sarà qualcosa di diverso.
A questo punto non ci resta che ringraziare infinitamente tutti coloro che hanno creduto in noi e in un
progetto per cui abbiamo dato l’anima e che nonostante tutto è stato unico nel suo genere. Ancora una
volta vogliamo citare al riguardo il Municipio di Biasca, Raiffeisen, tutti gli altri sponsor, volontari e amici.
Vi ringraziamo anche per averci ascoltati e averci permesso di esternare il nostro “sfogo” trasparente e
genuino e la nostra profonda amarezza, resa ancor più acuta dal brutto momento che stiamo tutti
vivendo.
Il Comitato.

Il comunicato dei Rockets

Il Consiglio d’Amministrazione della HCB (Ticino Rockets) SA ha preso atto dell’odierno comunicato stampa dell’Associazione HC Biasca – uno dei suoi cinque azionisti – come pure delle dimissioni con effetto al prossimo 30 aprile del rappresentante dell’Associazione medesima nel CdA dei Rockets.

Non è competenza del CdA dei Ticino Rockets pronunciarsi sul fatto che tre dei suoi azionisti (HCAP, HCD e GDT) abbiano respinto alcune delle proposte formulate dall’azionista Associazione HCB, pur accettandone altre. È per contro dovere del CdA prendere tutte le misure atte a garantire la continuità della Società.

In tal senso il CdA della HCB (Ticino Rockets) SA ringrazia l’Associazione HCB per l’apprezzato ruolo storico svolto fin dalla nascita della SA, di cui rimane apprezzato azionista. Il CdA si concentrerà d’ora in poi sulla prosecuzione del progetto, da tutti ritenuto importante per lo sviluppo dei giovani giocatori ticinesi di hockey.    

A questo scopo, il Consiglio d’Amministrazione ha tempestivamente avviato i necessari contatti con il Municipio di Biasca per la prosecuzione dell’attività sportiva sulla pista del ghiaccio a Biasca, come pure con i principali sponsor – a cominciare dalla federazione delle Banche Raiffeisen – che assicurano il finanziamento delle attività sportive, al di là dell’apporto di giocatori da parte dei club di Lega Nazionale interessati. In particolare il CdA tiene a ringraziare HCAP, HCL e HCD per i giocatori che si sono impegnati a mettere a disposizione, mentre proseguono le discussioni con altri club di NL potenzialmente interessati a partecipare al progetto.

Il CdA della HCB (Ticino Rockets) SA è pertanto sicuro di poter garantire la continuità della propria squadra in Swiss League, e ringrazia sin d’ora tutti coloro che vi contribuiranno.

Il comunicato di Ambrì Piotta, Davos e Gdt Bellinzona

HCAP, HCD e GDT – azionisti dell’HC Biasca Ticino Rockets SA – hanno preso conoscenza del comunicato
dell’Associazione HC Biasca che intende ritirarsi dal CdA dei Rockets medesimi il prossimo 30 aprile.
I tre club, tengono a ringraziare l’Associazione Biasca, che rimane azionista del progetto, per il contributo
fornito – assieme ad altri – per la nascita del progetto Rockets. Parimenti ringraziano il Consiglio
d’Amministrazione dei Rockets che ha assunto le proprie responsabilità in questa fase turbolenta per
assicurare le condizioni quadro alla continuazione del progetto.
Rilevante è in particolare la disponibilità confermata dai tre club di National League (HCAP, HCL e HCD) di
continuare a mettere a disposizione i giocatori necessari al farm team, mentre i rispettivi responsabili
sportivi sono al lavoro anche con altri club di NL per completare tempestivamente il roster della squadra
per la stagione di Swiss League 2020-21.
Le tre società firmatarie sono spiacenti di non aver potuto dar seguito ad alcune delle esigenze poste
dall’Associazione Biasca, in particolare la sostituzione del presidente fondatore Davie Mottis con un
esponente dell’Associazione stessa, il dimezzamento delle azioni detenute dall’HCAP nei Rockets e
l’esclusione del socio fondatore GDT dall’azionariato. Altre proposte, costruttive, che mirano al
rafforzamento sportivo dei Rockets, sono invece state accolte e serviranno indubbiamene ad assicurare un
futuro più stabile al Club di Swiss League.
Per questo importante futuro, e senza attardarsi su divergenze passate che ritengono secondarie, tutti e tre
i club firmatari sono pronti ad impegnarsi costruttivamente.