MOUNTAIN BIKE

Filippo Colombo e la voglia di rivalsa

Il ticinese al via di una stagione in cui correrà quasi sempre con gli élite per preparare il salto. E in cui vuol rifarsi della delusione di Lenzerheide

5 aprile 2019
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La sera del 7 settembre 2018 il morale di Filippo Colombo era sotto le ruote della sua mountain bike, schiacciato da quel 16° posto inatteso e deludente ai Mondiali di Lenzerheide. Sono trascorsi sei mesi da quella che è stata la più cocente delusione nell’ancor breve carriera del talento tamarino, sei mesi durante i quali è riuscito a mettersi alle spalle un’edizione dei Mondiali che gli ha comunque regalato l’oro nella staffetta... «Nei primi giorni è stato difficile riuscire a metabolizzare quella delusione, ma ho comunque chiuso la stagione su una buona nota grazie alla vittoria a Lugano. Il periodo di riposo invernale mi ha permesso di ricaricare le batterie».

Per quella che sarà l’ultima stagione dell’atleta della Bmc tra gli under 23 prima del passaggio negli élite. Una stagione importante, dunque, che dovrebbe permettere a Colombo di adeguarsi alle caratteristiche tecniche della categoria superiore... «Per questo motivo con il team abbiamo preso una decisione: tutte le gare alle quali prenderò parte quest’anno – ad eccezione di quelle valide per la Coppa del mondo – le disputerò nella categoria élite. Per me è importante, giunto a questo punto della carriera, adeguarmi al ritmo e ai chilometraggi che incontrerò a partire dall’anno prossimo».

Una sorta di apprendistato anticipato, insomma. Che dovrebbe far guadagnare tempo prezioso nel processo di “acclimatazione” alla nuova realtà. Ciò non significa, però, che Colombo intenda mettere da parte tutte le ambizioni legate ai risultati... «Ovviamente no. Lo scorso anno avevo chiuso al terzo posto la generale di Coppa del mondo e vorrei riuscire a ripropormi sugli stessi livelli. Non nascondo l’intenzione di puntare a qualche vittoria, ad esempio il 26 maggio a Nove Mesto, seconda prova di Cdm, in una gara nella quale lo scorso anno avevo centrato il secondo posto. Questa domenica, invece, c’è in programma il Tamaro Trophy e vorrei ovviamente ben figurare anche lì (nel 2018 aveva chiuso al 2° posto tra gli U23, ndr). Ma stavolta élite e U23 partiranno tutti assieme e non mi è chiaro se verrà stilata una classifica ufficiale anche per la mia categoria (ci sarà una sola classifica, ndr). L’obiettivo principale non è comunque quello di ottenere risultati, diciamo così, numerici. Punto, invece, a curare il livello della prestazione: preferisco chiudere 15° in una gara con 20 corridori forti, piuttosto che 7° in una dove la concorrenza è sensibilmente inferiore».

Insomma, non si starà a spaccare il capello in quattro per il piazzamento, ma ci si concentrerà soprattutto sul livello generale della prestazione, il più delle volte al cospetto di atleti di assoluto livello internazionale... «Ci potranno pure essere tre o quattro U23 che vanno fortissimo, magari più di me, ma questo rientra nella normalità di una categoria giovanile nella quale di anno in anno i mutamenti nella scala dei valori sono sensibili e repentini, tra chi riesce a compiere il salto di qualità e chi, invece, stabilizza il proprio processo di crescita. Fare pronostici, insomma, è sempre difficile».

Un pronostico, però, lo si può azzardare: a fine agosto Filippo Colombo vorrà rifarsi della delusione di Lenzerheide... «Questo è sicuro, la voglia di rivalsa c’è tutta. Quest’anno i Mondiali si disputeranno a Mont-Saint-Anne, in Québec (Canada). Il percorso ho avuto modo di testarlo negli ultimi due anni in Coppa del mondo: mi piace e ciò fa aumentare il mio desiderio di riscatto...». Nel frattempo, reduce da tre settimane di stage in Sudafrica, la stagione del ticinese è già iniziata… «È vero, dopo due garette in Sudafrica, nella splendida regione di Stellenbosch, a una cinquantina di chilometri da Città del Capo, dove il turismo punta tanto sulla Mtb grazie a una rete capillare di sentieri molto belli, domenica ho preso parte a Marsiglia a una prova “hors catégorie”. Sono soddisfatto, ho corso con gli élite e ho chiuso al 13° posto, primo tra gli U23, anche se non vi era una classifica ufficiale di categoria. Vista l’importanza della gara (uno scalino sotto la Cdm, ndr), il livello dei partecipanti era molto elevato, per cui, come si suol dire, “buona la prima”»...