È quanto auspica il presidente Luigi Bruschetti. Il quale a sorpresa ha annunciato che lascerà la carica di numero uno del club, dopo ben 25 anni
È stato il sindaco Giovanni Bruschetti ad aprire la presentazione della Sam Massagno, stagione 2018/19. Nel suo saluto ha evidenziato il valore di questa società nel tessuto urbano del comune: «La Sam è viva da 55 anni e da 10 anni è in Lna. Un traguardo di non poca importanza, visto il modo in cui la squadra di basket fa da aggregante sociale nel nostro ambito comunale e ha riportato la popolazione a seguire con maggior costanza la pallacanestro, grazie anche alla nuova palestra». È stato poi il turno del presidente Luigi Bruschetti. «Desidero ringraziare il Municipio per quanto ha fatto e fa per il nostro sport, il suo è un sostegno a 360 gradi. Lo scorso campionato abbiamo raggiunto il quarto posto nella regular season. Vogliamo ripeterci e, se possibile, migliorarci, anche se sarà difficile. Speriamo pure di andare oltre i quarti in Coppa Svizzera. La squadra è stata costruita con l’intento di dare continuità e fare da traino a un settore giovanile che rimane un fiore all’occhiello del nostro contesto». A proposito del movimento giovanile, il vicepresidente Patrick Manzan ha detto che «quest’anno la società schiererà squadre in tutte le categorie. Ci saranno il Minibasket e due squadre a livello nazionale: la U17 per il campionato svizzero di categoria, e la U23 che giocherà in Prima Lega. Un movimento che ci permette ogni anno di portare giocatori in prima squadra, dando loro obiettivi importanti di crescita. È importante rilevare che negli ultimi 7 anni almeno una squadra giovanile della Sam ha vinto un titolo svizzero, a dimostrazione del lavoro che viene svolto in questo settore». Luigi Bruschetti ha poi presentato la squadra che si presenta al via con alcuni giocatori nuovi, in primis Uros Slokar, giocatore che ha evoluto nei principali campionati europei e nell’Nba con i Raptors, dopo l’inizio a Treviso con la Benetton, fino a Cantù due anni fa. Nuovo anche Slobodan Smiljanic, proveniente dall’Olympic, giocatore di notevole dinamismo e concretezza. Ritorno alla Sam per Randon Grueninger, dopo due anni a Ginevra. Infine, ci sono alcuni giovani da inserire. Il presidente ha poi ringraziato gli sponsor, in particolare, oltre al Comune di Massagno, Giovanni Agustoni Ecologia, main sponsor, Artisa, Aem, Ail, ristorante Centro, CQ management, Chicco d’Oro, Tognola Group, BancaStato, Brici e Gabriele Serena Consulenze, e gli sponsor tecnici Energym, Onis e Ri fisioterapia. Il budget per la stagione è di 460’000 franchi. Poi il colpo di scena finale: «Questa è la mia ultima presentazione quale presidente: dopo 25 anni, lascerò la carica entro dicembre», annuncia Bruschetti. Un fulmine a ciel sereno che ha suscitato commozione in tutta la platea. Per il presidente, standing ovation e applausi a non finire, oltre ad accorati commenti. Robbi Gubitosa ha poi dato alcune dritte sulla squadra, con realismo: «Rispetto alla scorsa stagione abbiamo cambiato molto e, a mio avviso, il fatto di avere uno straniero in meno potrebbe limitare il nostro potenziale. Ma abbiamo ingaggiato un giocatore molto forte come Slokar. Miljanic è una vecchia volpe dei nostri campi, Moore ha un anno in più di conoscenze, Aw non ha più nulla da capire del nostro basket, e Grueninger viene da un’ottima esperienza a Ginevra che l’ha fatto crescere: sarà una pedina importante: ma tutto ciò deve rientrare in una alchimia di squadra che necessita di tempo».
Uros Slokar è il top per una squadra svizzera: perché Massagno, con un simile pedigree?Uros Slokar è il top per una squadra svizzera: perché Massagno, con un simile pedigree?«Sono oltre vent’anni che giro il mondo, ho sempre messo il basket al primo posto e ho inseguito sfide e traguardi importanti. A un certo punto viene il momento di fare scelte diverse».Cioè? «Sono sposato, ho due figlie, una di tre anni e una di tremesi. Con mia moglie, ho reputato che fosse venuto il momento di pensare diversamente e mettere la famiglia al primo posto. Così abbiamo valutato dove andare ad abitare e abbiamo scelto il Ticino, per la cultura italiana, per la lingua, la tranquillità , la buona funzionalità delle sue istituzioni e, più in generale, per l’ambiente».E poi il ritorno al basket... «Coach Gubitosa mi ha cercato, abbiamo parlato a lungo, sono stato convinto della bontà di un progetto che coinvolge molti giovani, e quindi ho deciso di ritornare a giocare. Per me il basket è universale. Sono convinto che si possa sempre imparare e anche insegnare. È con questo spirito che ora faccia parte di questa squadra».Del basket svizzero, cosa pensi? «Mi chiedo come mai, con una situazione economica di primo piano, con un grande potenziale da sviluppare, il vostro basket non riesca a emergere. Sono curioso di capire quali sono le motivazioni che stanno alla base di questa debolezza. Ci sarebbero tutti i presupposti per una crescita importante».Vorremmo tanto spiegargli come funzionano le cose in casa nostra, ma non crediamo utile rovinargli l’entusiasmo. Siamo certi che, da persona intelligente qual è, non faticherà a capire l’insieme del contesto.