Sulle mappe oltre al percorso più veloce da oggi sarà indicato anche quello che permette di risparmiare più carburante e ridurre le emissioni di CO2
Google ha aggiornato Maps anche in Svizzera, per mostrare più alternative per i viaggi sostenibili. Con questa funzionalità, è possibile scegliere un percorso ottimizzato per ridurre il consumo di carburante, con il fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica, un aspetto che sta a cuore a molti europei, oltre che una preoccupazione reale. Secondo un report di Statista del 2022, il trasporto su strada è la principale fonte di emissioni di anidride carbonica in Europa.
Ora, oltre a mostrare il percorso più veloce, Google Maps indicherà anche quello più efficiente dal punto di vista del consumo di carburante, qualora non fosse anche il più veloce. "Con pochi tocchi, potete vedere il relativo risparmio di carburante e la differenza di tempo tra i due percorsi e scegliere quello più adatto a voi. Volete scegliere sempre e comunque il percorso più veloce, a prescindere da tutto? Nessun problema: basta regolare le preferenze in Impostazioni" spiega Rubén Lozano-Aguilera, Senior Product Manager, Google Maps, al lancio della novità.
Il percorso ecosostenibile su Maps sta avendo un impatto in tutto il mondo. Dal suo lancio negli Stati Uniti, in Canada e Germania, Google stima che abbia già contribuito a far risparmiare più di mezzo milione di tonnellate metriche di emissioni di anidride carbonica, equivalenti a togliere dalla strada 100’000 automobili. Il percorso a più basso consumo di carburante varierà in base al tipo di motore del veicolo. Per questo motivo, nelle prossime settimane, Google renderà disponibile un’opzione che consente ai guidatori che utilizzano percorsi ecosostenibili in Europa di selezionare il tipo di motore (benzina o gas, diesel, ibrido o veicolo elettrico) e di trovare il percorso migliore e le stime più accurate sul carburante o sull’efficienza energetica. Questa tecnologia è resa possibile grazie ai dati del Laboratorio nazionale per le energie rinnovabili (Nrel) del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e ai dati dell’Agenzia europea dell’ambiente.