Ancora installate versioni del sistema operativo non più supportate e con possibili vulnerabilità. Si rischia di dover risarcire in caso di furto di dati
Sono ancora numerosi i computer in Svizzera che lavorano con un sistema operativo Windows antiquato: 200'000 hanno installato Windows 7, il cui supporto da parte di Microsoft è terminato oltre un anno fa, e altri 30'000 sono su Windows 8, XP o Vista, che non vengono più attualizzati da anni.
I numeri vengono pubblicati oggi da Eset, azienda di sicurezza informatica con sede a Bratislava, in Slovacchia, e attiva in oltre 200 paesi.
"Molti utenti sottovalutano i rischi di una versione di Windows obsoleta", afferma Thomas Uhlemann di Eset, citato in un comunicato. "Una sola vulnerabilità è sufficiente e i computer sono apertissimi per i criminali informatici".
Secondo l'esperto il comportamento di chi non si aggiorna è negligente. "Le informazioni sulle vulnerabilità di sicurezza si diffondono rapidamente nei forum e vengono utilizzate per diversi scenari di attacco".
Inoltre il ricorso a "dinosauri" del sistema operativo può essere estremamente problematico in caso di danni. Le aziende che si vedono sottrarre dati possono essere tenute a risarcire i clienti, perché le normative prevedono che si rimanga aggiornati con l'evoluzione tecnica. In caso di sinistro le assicurazioni potrebbero inoltre non pagare.
La grande maggioranza (2,5 milioni) dei PC che operano nei 26 cantoni dispongono dell'attuale versione di Windows 10, mentre altri 100'000 mantengono la versione 8.1, che riceverà aggiornamenti di sicurezza sino al 2023. La percentuale di Windows antiquati è perciò di circa il 10%.