In attesa dell'iPhone 8 e delle altre novità che Apple presenterà martedì di settimana prossima, abbiamo toccato con mano gli iPad Pro lanciati sul mercato da Apple in giugno. I nuovi tablet di fascia alta sono un "più" in tanti sensi. Vediamo perché.
Il "paddino" da 9,7 pollici è cresciuto, assumendo la nuova diagonale da 10,5. Un ingrandimento di circa l'8% che garantisce una dimensione di schermo di più ampia del 20% grazie a una maggiore gestione dei bordi. L'effetto è sicuramente impressionante, sopratutto per chi è affezionato al formato più piccolo, quello dei normali iPad, per intenderci.
In giugno è pure stato rinnovato l'iPad Pro da 12,9 pollici, che ha ricevuto una bella spinta in avanti dal punto di vista delle prestazioni. È lui che abbiamo provato negli scorsi mesi. Con in fratellino minore condivide il nuovo chipset A10x che rende la tavoletta fino al 30% più veloce nei calcoli e fino al 40% più performante sulla grafica. Considerando che già i suoi predecessori avevano caratteristiche di calcolo decisamente interessanti, nell'uso quotidiano la differenza di potenza tra nuovo e vecchio si fa notare solo raramente. Diverso il discorso quando la nuova Cpu viene messa alla prova con compiti particolarmente intensi, come il fotoritocco o l'elaborazione di video ad alta risoluzione: sembra che sia in grado di digerire qualsiasi cosa le si sottoponga senza battere ciglio.
Più potenza, in genere, corrisponde con minor vita della batteria? Ebbene no: gli ingegneri di Cupertino sono riusciti a garantire ai nuovi apparecchi la stessa durata di utilizzo con una sola carica rispetto ai predecessori, se non addirittura qualcosina in più. Apple parla di 10 ore di impiego, personalmente siamo riusciti ad andare oltre, prendendo appunti, navigando e scrivendo sull'arco di due giorni e mezzo, pause pranzo e riposo escluse ovviamente.
Abbiamo messo alla prova l'iPad Pro da 12,9 pollici con Affinity, un ottimo software di fotoritocco, ottenendo prestazioni che ci saremmo sinceramente aspettati solo dai portatili di alta gamma. La possibilità di interagire direttamente con la foto sullo schermo ha facilitato alcune operazioni, mentre per altre l'assenza del mouse si è fatta sentire. Questione d'abitudine, sicuramente, che però è difficile da superare. A venirci incontro è lo stesso Affinity stesso, che mette a disposizione potenti algoritmi capaci di sopperire alle nostre imprecisioni. A migliorare ancora la situazione è stato poi l'uso dell'Apple Pencil, che anche in questa versione dell'iPad Pro mantiene la sua precisione.
Che gli iPad Pro ammicchino ad artisti e professionisti del settore audiovisivo non è certo una novità. I nuovi gingilli di Apple fanno un ulteriore passo avanti verso l'obiettivo fornendo i migliori schermi da sempre. La differenza tra vecchio e nuovo è notevole se comparata anche solo con la generazione precedente. La quantità di colori dei nuovi pannelli è aumentata e le tonalità sembrano più vive che mai, tanto che le foto e i video paiono prendere vita.
Ad aumentare ancora di più la sensazione di avere tra le mani il migior tablet di sempre è la reattività ai comandi. Una sensazione cui contribuisce la nuova frequenza di aggiornamento dello schermo, raddoppiata a 120Hz. Ciò significa che tutti i movimenti risultano più fluidi, dando l'impressione che l'apparecchio segua ancora meglio i nostri comandi "a dito". Già il semplice spostarsi tra le schermate o il muovere icone risulta estremamente fluido.
Per ora solo alcune applicazioni traggono vantaggio dalla nuova velocità di aggiornamento delle immagini, mentre le altre continuano ad utilizzare il normale 60Hz. Vi è però da credere che saranno in molti i programmatori a tuffarsi su questa nuova caratteristica.
Detto della batteria che rimane 'infinita' (o almeno così pare), gli iPad Pro di ultima generazione ereditano dai predecessori tutte le caratteristiche che ne fanno un pad notevole. Intanto gli altoparlanti stereo, capaci di fornire un suono decisamente coinvolgente quando si ascolta della musica o si guardano dei filmati (per quest'ultimo compito è consigliata la versione da 12,9 pollici).
Rimane (e alcuni direbbero "ci mancherebbe altro") la Smart cover, ovvero la tastiera che si ripiega e protegge lo schermo, con caratteristiche pressoché invariate rispetto a prima, compresi i tasti dall'effetto gommoso che possono piacere oppure no.
Irrinunciabile – a nostro parere – l'Apple Pencil: senza di essa un iPad Pro non sarebbe un iPad Pro a pieno titolo. Prendere appunti e disegnare sulle tavolette di Apple è infatti come farlo su carta, con gli indubitabili vantaggi del fatto che il risultato è salvato in formato digitale. Per quanto ci riguarda il blocco degli appunti è da tempo relegato al cassetto della scrivania. Tanto più da quando, finalmente, Apple a questo giro ha risolto la questione di dove riporre il Pencil per il trasporto: le nuove tasche per iPad prevedono un apposito spazio un spazio.
Il suo rilascio ufficiale è previsto, probabilmente, durante il Keynonte di settimana prossima, in concomitanza con la presentazione del nuovo iPhone. Da mesi, tuttavia, Apple ha già offerto ai clienti più curiosi (e temerari) la possibilità di toccare con mano il suo nuovo sistema operativo mobile in versione "preview".
Lo abbiamo installato sull'iPad Pro da 19,2 pollici e siamo rimasti impressionati. iOS 11 è un salto avanti per il sistema operativo mobile di Apple: ora ammicca molto di più a MacOs e, più in generale, ai sistemi operativi dei portatili.
Il multitasking diventa ancora più semplice con il nuovo dock (la sezione di icone "fisse" sulla parte bassa dello schermo) che può essere richiamato anche senza uscire dall'app che si sta utilizzando: basta un gesto dal basso verso l'alto per avervi accesso. A questo punto basta tenere premuta l'icona dell'app e trascinarla sullo schermo per ottenere una versione "in finestra" dell'applicazione desiderate. Una caratteristica che va a rendere ancora più interessante il meccanismo di sdoppiamento dello schermo già introdotto nei precedenti sistemi operativi (e conservato anche in iOS 11).
Fa il suo debutto – e questa è un'eccellente notizia per più di qualcuno – anche il drag&drop, per cui sarà finalmente possibile allegare foto e documenti alle e-mail direttamente con un gesto del dito. Il tutto reso possibile anche dal fatto che, per la prima volta, su iOs compare anche un gestore di file simile al sistema a cartelle di MacOS.
I due iPad Pro sono avanti rispetto ai loro genitori. Conviene aggiornarsi? Dipende: