Oggi su ‘laRegione’ nuove considerazioni sul caos ai vertici della giustizia. Spazio anche al rischio chiusura della Mubea di Bedano
Dal caos del Tribunale penale emergono anche messaggini a sfondo sessuale da parte di un giudice che neppure un adolescente. Eppure dagli ambienti femministi e di sinistra, giustamente vicini ai diritti delle donne, nemmeno un “bah”. Lo rileva, nel commento di oggi, Vittoria De Feo. Che sposta dunque l’attenzione sulla società civile, comprensibilmente atterrita di fronte a determinate derive, eppure stranamente silente, almeno sinora.
Intanto, in Cronaca di Bellinzona, Marino Molinaro informa che l’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica) ci aveva visto giusto: per gli impianti di teleriscaldamento serve un coordinamento. Lo ha stabilito il governo, annunciando l’arrivo di una commissione ad hoc cantonale. In Ticino si contano infatti ben 33 reti di teleriscaldamento, alimentate da diversi tipi di fonti energetiche e facenti capo a diverse aziende.
Si preannunciano tempi cupi a Bedano: la Mubea fabbrica molle Sa ha annunciato un tangibile rischio chiusura. Alfonso Reggiani, che ne riferisce in Cronaca di Lugano, parla di un’ottantina di posti di lavoro che potrebbero saltare.
Restando nel Sottoceneri, si coalizzano i Comuni del Basso Mendrisiotto. Il tema è quello dei migranti, affrontato in una lettera al governo in cui ci si lamenta per l’attribuzione di un altro centinaio di migranti, contrariamente ai patti che stabilivano il limite massimo a 350. Lo scrive la nostra Daniela Carugati.
Ultimo, ma non per ultimo, l'approfondimento curato da Stefano Guerra sulla riforma della Lpp. Riforma che per alcuni è un bidone, mentre per altri un toccasana. Il confronto è aperto.
Buona lettura!