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La devastazione nelle valli riempie anche il Verbano

Tonnellate di legname, stop alla navigazione. E oltre ai danni materiali, anche quelli psicologici di chi ha vissuto la tragedia, perdendo spesso tutto

3 luglio 2024
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L'alluvione nel Moesano e la catastrofe in Vallemaggia, oltre al loro carico di morte e devastazione nelle zone colpite, hanno causato importanti conseguenze anche più a valle: tonnellate di legname (e, in misura minore, di altri materiali come plastiche e rifiuti di vario genere) galleggiante lungo le rive del Verbano, in zona foce della Maggia e del Ticino, come pure dinnanzi ai porti comunali. Tale da rendere necessario lo ‘stop’, da subito, per motivi di sicurezza, del servizio di navigazione: da domani e fino a nuovo avviso si circolerà con i battelli unicamente sulla tratta Ascona - Isole di Brissago - Porto Ronco - Brissago.

E non ci sono solo i danni a livello fisico e tangibile, ma anche importanti e gravi conseguenze psichiche per le persone coinvolte: lo smarrimento di chi ha perso la casa, gli affetti, persino la geografia dei luoghi conosciuti, Un'esperienza che, come spiega Nicholas Sacchi – già presidente dell'Associazione ticinese degli psicologi, nonché psicologo e psicoterapeuta – può essere vissuta anche come una violenza.

Dagli italiani d’Argentina ai Matia Bazar passando per Genova. Abbiamo incontrato Antonella Ruggiero, che insieme ai solisti dell’Osi, sulle note dei classici del tango argentino (senza dimenticare ‘Vacanze romane’) aprirà domani a Lugano il settimo Lac en plein air.

Torniamo a Bellinzona, per la precisione all'ex Stallone. Sta creando infatti scompiglio fra le associazioni che si servono degli spazi dello stabile un concorso pubblicato dalla Città nei giorni scorsi per la messa a disposizione dei suddetti locali. In pagina le preoccupazioni dei sodalizi che si ritrovano lì, come pure le rassicurazioni del municipale Henrik Bang.

Infine, vi segnaliamo il commento di Daniel Ritzer sul caso del radar/non radar di Lugano. Il direttore ricostruisce le principali tappe cronologiche della misteriosa vicenda dell'apparecchio che era stato annunciato pubblicamente come misurativo ma che, dopo l'articolo della ‘Regione’ di aprile, si è rivelato essere punitivo con tanto di multe recapitate a oltre un anno di distanza, giustificando il tutto con non meglio precisati disguidi interni.

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