A Terre di Pedemonte caccia agli autori di una bravata. Parliamo poi di sicurezza in edilizia, di una piccola pista di ghiaccio e pugilato d’altri tempi
Sassi posti sui binari della Centovallina, una bravata che non rischia di causare danni ai treni ma pericolosa per chi si trova nelle vicinanze: a Terre di Pedemonte è "caccia" agli autori dell’irresponsabile gesto, che potrebbe costare, letteralmente, molto caro.
Dopo l’incidente mortale della scorsa settimana in un cantiere a Bellinzona, occhi ancora puntati sull’edilizia. Sotto accusa per gli infortuni, in particolare, il lavoro sottocosto. Un problema, come ci spiega Nicola Bagnovini della Società Svizzera Impresari Costruttori, che mette a rischio le aziende stesse.
Alla piccola pista di ghiaccio coperta dello Zardin di Vergeletto si spera in un inverno bello freddo, per contenere i costi di formazione e manutenzione del ghiaccio. E nel frattempo sono state posate le serpentine per la refrigerazione, sperando che la colonnina di mercurio resti ben in basso.
Veniva da Carate Urio, sul Lago di Como, Pasqualino Bernasconi, all’anagrafe Domenico, di professione pugile, colui che nel 1933, alla terza sfida contro l’eterno rivale Panama Al Brown riuscì finalmente a conquistare il titolo iridato. Una gioia effimera però, solo un paio di minuti: poi di nuovo sul ring, e la sconfitta ai punti. La storia raccontata oggi su laRegione.
E poi i conti del Cantone, con un pre-consuntivo 2022 che indica un disavanzo decimato rispetto al preventivo di 135 milioni. Il direttore Daniel Ritzer analizza nel suo commento in prima pagina questa evoluzione positiva dettata in particolare da un gettito fiscale in ripresa: "A questo punto varrebbe la pena interrogarsi sul perché dell’insistenza da parte delle forze borghesi sulla necessità di risanare dei conti tutto sommato già sani di loro".