Le problematiche del Ticino fra bollette e colonne chilometriche, ma anche le votazioni federali con la riforma sull’Avs e l’imposta preventiva
Oggi si chiama Juan Sebastián Marroquín ma, prima del 1994, il suo vero nome era Juan Pablo Escobar, primogenito del signore della droga Pablo Escobar. Ospite di Endorfine Festival a Lugano, il figlio del noto narcotrafficante ha raccontato a ‘laRegione’ il suo lungo percorso da erede designato del narcotraffico a scrittore, architetto e uomo di pace che va a chiedere perdono alle famiglie martoriate dalla follia omicida del padre.
Dal Sud America torniamo in Ticino dove la crisi energetica continua a far discutere e a far preoccupare i lavoratori di vari settori. Dapprima c’è stato il rincaro delle materie prime, che ha fatto impazzire i costi. Poi l’apprezzamento del franco, che azzoppa gli export. Ora, per non farsi mancare niente, le bollette dell’elettricità che in alcuni casi sono più che decuplicate. Non stupisce che in molte aziende ticinesi il nervosismo sia palpabile.
Nel Mendrisiotto e Basso Ceresio invece si parla del traffico sulla A2. La problematica, oramai annosa tiene banco fra la popolazione e le varie autorità politiche della regione (e non solo). Sabato a Melano i contrari al potenziamento dell’asse autostradale fra Lugano e Mendrisio manifesteranno per far sentire la loro voce a Berna e a Bellinzona.
E terminiamo questa breve rassegna stampa con un quesito: ma è davvero necessario riformare l’Avs? Stefano Guerra, attraverso il suo editoriale cercherà di rispondere a questa domanda, sgomberando il campo da tutte quelle mezze verità (o bugie) raccontate da ambo i fronti politici. Un esercizio che il collega fa anche per un altro tema in votazione il 25 settembre, l’imposta preventiva.