In Ucraina si torna negli stadi mentre al Sant’Eugenio si riparte con un nuovo approccio. Con Fonio e Gardenghi si dice invece no alla violenza di genere
Una settimana fa avevamo dato notizia delle opposizioni inoltrate alla Segreteria di Stato dell’economia da diversi benzinai ticinesi, nonché dall’associazione cantonale di categoria, contro l’estensione dei salari minimi previsti dal Ccl anche in Ticino, attualmente unico cantone dove non sono presenti. Ma l’Associazione gestori di negozi delle stazioni di servizio in Svizzera non ci sta e risponde secca alle critiche inoltrate dai colleghi: ‘Li avevamo invitati alle trattative, ma hanno rifiutato. Per loro i salari minimi sono più bassi’.
Nel suo commento, Stefano Marelli, analizza la decisione dell’Ucraina di far riprendere i campionati di calcio quando il Paese versa ancora in uno stato di guerra. Un atto di rinascita sì, ma che potrebbe mettere a rischio centinaia di vite umane. È stata quindi una scelta insensata e paradossale?
Dall’Ucraina torniamo in Ticino, a Locarno, dove il ‘vecchio’ Sant’Eugenio è pronto a riaprire con un ‘nuovo’ approccio. Infatti il Centro oto-logopedico, riferimento per molte famiglie, saluta l’anno scolastico che sta per iniziare con una parola d’ordine: reinserimento.
Di aiuto alle persone in difficoltà parla anche l’iniziativa, firmata da Gardenghi (Verdi) e Fonio (Centro), per chiedere al governo di fare di più per contrastare la violenza domestica. Nel testo si chiede ad esempio di far sì che gli autori di tali violenze vengano seguiti, dal punto di vista psicologico, obbligatoriamente.
E per concludere un inno alla vita e all’amore con Julie Arlin e il suo romanzo d’esordio ‘Perfetta da morire’.