Revisione del Codice di procedura civile, il giorno dopo con Roberto Porta. E ancora: a quattr’occhi col presidente dei Verdi Jürg Grossen
Le parole espresse da Nicola Schönenberger sul Partito socialista di Lugano e in particolare sulla sua municipale Cristina Zanini Barzaghi sono «estremamente pesanti e ineleganti». La replica all’ex capogruppo dei Verdi arriva da Tessa Prati, copresidente della sezione luganese del Ps: «Dichiarazioni che hanno conseguenze sui rapporti futuri fra i due partiti», afferma, aggiungendo che l’intenzione sembrerebbe quella di «impedire una possibile coalizione rossoverde» alle elezioni cantonali.
‘La fragilizzazione viene da destra’. Inizia così la riflessione di Roberto Porta, presidente dell’Associazione dei giornalisti ticinesi in merito alla decisione adottata martedì dal Consiglio nazionale di approvare la revisione del Codice di procedura civile per consentire a un giudice di bloccare in modo urgente e cautelare la pubblicazione o messa in onda di un servizio giornalistico o di una parte di esso nel caso in cui possa causare un ‘pregiudizio grave’ al soggetto in questione, e non più ‘particolarmente grave’ come prevede la legge vigente, e questo prima di sentire le ragioni dei giornalisti.
Nell’edizione odierna, Stefano Guerra propone un’intervista a 360 gradi a Jürg Grossen, presidente dei Verdi svizzeri, un partito, per dirla con le parole del suo timoniere ‘ottimista, paziente, tenace e preparato alla maratona’. E, ancora, un partito che ‘offre risposte differenziate’.
Giulia Lami, docente di Storia contemporanea d’Europa fra Est e Ovest e Storia dell’Europa orientale all’Università degli Studi di Milano, ospite di Chiassoletteraria, dal canto suo dalle pagine di culture e società apre una finestra sull’Ucraina e sul conflitto innescato dalla Russia, cercando di giustificarlo con la presunta liberazione dal nazismo.
Franco Zantonelli nel commento odierno punta invece i riflettori sulla figura di Hansjörg Wyss, sorta di antitesi di Christoph Blocher nonché miliardario balzato agli onori delle cronache recenti per aver messo gli occhi sul Chelsea di Roman Abramovich. Ed è proprio sulle sue dissonanze con il partito di Blocher che si sofferma la penna del commentatore.
Buona lettura!