Su LaRegione oggi: reportage dall’Ucraina sotto le bombe e l’ostracismo di chi rifiuta di condannare; la violenza giovanile di branco in Ticino
‘Nella fabbrica di molotov a cielo aperto’ è il titolo del reportage di Cristiano Tinazzi da Dnipro. Ci racconta di un Paese giovane e orgoglioso, di un sentimento nazionale forte. Tante donne in divisa. Anche ai ragazzini si trova un ruolo, incassettando bottiglie, allineando taniche di benzina, preparando kit di soccorso. ‘Vogliamo proteggere le nostre case’.
Sempre in tema di guerra, di principi, di ruoli che cambiano, Roberto Scarcella, nel suo commento ‘Il buono, lo struzzo, il cattivo’ ci porta per mano in una riflessione che apre gli occhi su quanto tendiamo a non voler vedere. Ci sono momenti in cui non resta che sporcare i propri principi pur di salvarli.
Il direttore d’orchestra Valery Gergiev è un gigante della musica, ma anche un amico personale di lunga data di Vladimir Putin. Il suo silenzio circa l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il rifiuto di prendere esplicitamente posizione gli sta costando l’ostracismo di buona parte della scena musicale. Giustificato o no? Ce ne parla Jacopo Scarinci.
Dalla violenza della guerra alla violenza giovanile nel nostro Cantone. Dopo il processo al branco autore del feroce pestaggio di Cadempino, Simonetta Caratti analizza con la psichiatra Sara Fumagalli le missioni punitive dei sei ventenni condannati e il nuovo rituale della violenza: autoinfliggersi ferite.
Le vertenze giudiziarie dei consumatori in Ticino non devono essere gratuite. Questa è l’opinione della maggioranza della commissione parlamentare ’Giustizia e diritti’ che ha aderito al rapporto del deputato Plr Giorgio Galusero bocciando sia la proposta presentata dai due granconsiglieri comunisti Massimiliano Ay e Lea Ferrari, sia il controprogetto avanzato dal socialista Carlo Lepori.
Buona lettura !