L‘edizione odierna analizza l’anniversario, fino alle ultime ruspe. E nella panoramica parliamo di ‘Calcio e politica, quando l’amore è malato’
L’autogestione compie un quarto di secolo: 12 ottobre 1996 è il giorno dell’occupazione del Molino di Viganello, prima sede storica del movimento. ‘laRegione’ ripercorre nell’edizione odierna, dedicandovi una intera pagina, la Storia dell’autogestione con alcuni testimoni di ieri e di oggi, tra cui Francesco che racconta i primissimi istanti che diedero vita all’esperienza, la quale prosegue nonostante lo sgombero deciso dal Municipio di Lugano e l’abbattimento delle ruspe dell’ultima sede all’ex Macello la notte tra il 29 e il 30 maggio scorsi.
Nelle pagine cantonali proponiamo un reportage all’interno delle università in merito all’obbligatorietà del Certificato Covid in vigore nella maggioranza degli atenei tornati da un paio di settimane all’insegnamento in presenza. Una decisione che vede favorevoli e contrari. Tra le matricole c’è chi ha temporeggiato prima di vaccinarsi e chi saluta la ‘normalità’ ritrovata dopo che lo scorso anno le lezioni si sono tenute a distanza.
Altro nostro approfondimento, nello spazio di una panoramica, porta il titolo ‘Calcio e politica, quando l’amore è malato’. Ripercorriamo alcuni clamorosi episodi nei quali le più disparate ideologie hanno cercato d’impossessarsi del pallone. Ne parliamo a pochi giorni dalla sfida di Ginevra tra Svizzera e Irlanda del nord, quando uno sconosciuto ha fatto indossare a Shaqiri durante un’intervista televisiva una giacca con stampata la sigla Uck, acronimo dell’esercito di liberazione del Kosovo.
Firma il commento di prima pagina, Daniela Carugati, che torna sulla manifestazione di sabato a Mendrisio indetta da Ocst e Unia per rivendicare il diritto a un lavoro e a un salario degni. L’analisi parte da lontano, dall’antico canto popolare, ’Sciur padrun da li beli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi’, un canto che a ben guardare evoca problematiche che ancora oggi a distanza di oltre un secolo si ripropongono, leggi scandalo TiSin.