La pandemia ha colpito il settore degli autisti indipendenti in Ticino. Nasce una hotline per condividere la propria sofferenza. E a Paudo si sentono abbandonati
Non sono stati colpiti da provvedimenti di chiusura da parte dell'autorità, eppure la loro attività ha subito un grosso colpo, indiretto, a causa della pandemia: parliamo degli autisti indipendenti, categoria già in una situazione pregressa difficile e che soffre ira gli effetti delle chiusure delle strutture turistiche, fra concorrenza selvaggia, aiuti per i casi di rigore insufficienti e regolamentazione cantonale che finora non è ancora arrivata.
Chi invece non guida un taxi, ma ha comunque bisogno di un supporto, un'assistenza per le proprie difficoltà, colpito nella propria sfera psichica dalla pandemia, ha ora a disposizione un aiuto in più: la linea telefonica attivata della Clinica Santa Croce di Orselina, tramite qui è possibile condividere la propria sofferenza. Per non lasciarsi andare, per trovare una strada nel dolore.
Non si sa quanti taxi arrivino fin lassù, ma anche a Paudo, Valle Morobbia, si vivono ultimamente dei disagi, anche se la pandemia c'entra solo in parte: una trentina di residenti del piccolo paese ha scritto al Municipio di Bellinzona elencando i servizi e le prestazioni ritenuti carenti.
E a proposito di piccoli Comuni, non va a giù a molti, soprattutto al Partito Socialista, la proposta di riduzione di 5 milioni di franchi del Contributo di Livellamento avanzata dal Consiglio di Stato: secondo Ivo Durisch, capogruppo Ps in Gran Consiglio, si risolvono così i problemi di alcuni Comuni più ricchi con una "solidarietà inversa" da parte di quelli più poveri a scapito della solidarietà "vera".
Dai piccoli Comuni del piccolo Ticino a quelli piccoli della grande Groenlandia, dove il progetto di una miniera di metalli rari, con annesso inquinamento, ha portato alla vittoria, nelle elezioni del parlamento locale, del Partito Inuit. Gelati, è il caso di dirlo, i sostenitori della miniera.