Il primo vasetto della crema spalmabile più venduta al mondo uscì dallo stabilimento di Alba nel 1964. E oggi è la ricorrenza ad essa dedicata
È la crema spalmabile più venduta al mondo, con oltre 365'000 tonnellate prodotte ogni anno, celebrata da slogan come "Che mondo sarebbe senza Nutella" ormai impressi nell'immaginario collettivo italofono. Compie quest'anno 60 anni tondi il prodotto più di successo della Ferrero: nel 1964, nel mese di aprile, usciva dallo stabilimento storico di Alba il primo vasetto della crema a base di cacao e nocciole che negli anni avrebbe conquistato un posto d'onore nella colazione e nella merenda di grandi e piccini. Tanto che a essa è dedicata la giornata odierna del 5 febbraio, il World Nutella Day, ideato dalla blogger americana Sara Rosso nel 2007.
La primissima versione della Nutella era stata la Pasta Giandujot, inventata da Pietro Ferrero, pasticcere di Alba, che durante la Seconda guerra mondiale aveva pensato di rimediare alla carenza di cioccolato, destinato soprattutto alle razioni militari, aggiungendo nocciole, che nelle Langhe abbondano, e zucchero creando una pasta venduta in panetti. Successivamente dal panetto si passò nel 1951 alla seconda versione, la Supercrema, sotto forma appunto di crema più facile da spalmare. Fu il figlio del fondatore, Michele Ferrero, ad avere l'idea di rinnovare la Supercrema, migliorando la ricetta e creando il formato dell'iconico vasetto riutilizzabile anche come bicchiere per casa. La produzione iniziò nel 1964, per poi vivere un vero e proprio boom in Germania l'anno successivo e quindi in Francia. Il nome scelto deriva dal termine inglese "nut", che significa semplicemente "nocciola" a cui è aggiunto il vezzeggiativo "-ella": un abbinamento che sarebbe diventato un marchio capace di conquistare i mercati di tutto il mondo. Un successo immortalato anche dal cinema: indimenticabile la sequenza di "Bianca" in cui Nanni Moretti affoga le preoccupazioni in un enorme barattolo di Nutella alto un metro.
La Nutella non è, ovviamente, esente da critiche e contestazioni: oltre alle problematiche dal punto di vista salutistico, a essere sotto accusa è soprattutto l'utilizzo, nella ricetta, dell'olio di palma, la cui produzione minaccia le foreste del Sud-est asiatico soppiantate dalle colture di palma da olio. Una problematica a cui Ferrero ha risposto annunciando una moratoria sulla deforestazione legata alla produzione di olio di palma e un sistema di tracciabilità della produzione di quest'ultimo che garantisca che non proviene dall'abbattimento di foreste.