Curiosità

Sul Prince di Andy Warhol deciderà la Corte Suprema

I togati di Washington diranno se la fotografa Lynn Goldsmith va compensata per l’immagine dell’artista utilizzata dal padre della pop art

Andy Warhol, autoritratto
13 ottobre 2022
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Una delle più famose serie di ritratti di Andy Warhol è da oggi davanti alla Corte Suprema: i togati di Washington devono decidere se la fotografa Lynn Goldsmith deve essere compensata per l’immagine iconica dell’artista di ‘Purple Rain’ utilizzata dal padre della pop art. Goldsmith, nota per aver fotografato molti divi del rock, aveva immortalato Prince nel 1981 per ‘Newsweek’ a un concerto.

Il musicista di Minneapolis era all’epoca agli albori della sua carriera e la fotografa l’aveva invitato nel suo studio dove gli aveva dato l’ombretto viola e un rossetto per accentuare la sua androgina sensualità. ‘Newsweek’ non aveva usato l’immagine di studio in bianco e nero, optando per quella del concerto e Goldsmith aveva conservato l’altra foto nei suoi archivi per una possibile diversa pubblicazione.

Tre anni dopo, quando Prince era ormai una superstar, ‘Vanity Fair’ aveva commissionato a Warhol un’illustrazione per un articolo chiedendogli di usare come punto di partenza una delle foto di Goldsmith. La rivista aveva pagato alla fotografa 400 dollari di diritti d’autore con l’impegno di usare la foto solo in quella occasione. Non ci sono prove per dimostrare che Warhol fosse a conoscenza di questo accordo. Le immagini create dall’artista pop sono state poi vendute e riprodotte infinite volte con profitti di milioni di dollari per la Fondazione Warhol.

Il caso davanti alla Corte potrebbe avere vaste ripercussioni sulle norme Usa che regolano il copyright e per il mondo dell’arte. Goldsmith sostiene che i suoi diritti siano stati violati, nonostante le modifiche apportate da Warhol alla sua foto originaria. Finora tribunali di grado inferiore alla Corte Suprema si sono divisi: nel 2019 una Corte di Manhattan ha dato ragione alla Fondazione Warhol, mentre l’anno scorso una Corte d’appello ha accolto le argomentazioni della fotografa.