Curiosità

I soldi non contano nella scelta del partner (ma dopo sì)

È quanto emerge da un sondaggio realizzato nella Svizzera tedesca su mandato della Banca Cler.

Baciami stupido (Keystone)
1 dicembre 2020
|

I soldi non contano quando si sceglie il partner, ma una volta che il rapporto decolla assumono la loro importanza: è quanto emerge da un sondaggio realizzato nella Svizzera tedesca su mandato della Banca Cler. L'86% degli interpellati ha dichiarato che il denaro non ha inciso in alcun modo sulla scelta della persona con cui intrattenere una relazione. Ma una volta che i ponti sentimentali sono stati gettati, l'approccio sembra cambiare: il 79% ritiene che il tema dei soldi sia importante all'interno della relazione e l'argomento viene quindi regolarmente affrontato, un atteggiamento condiviso anche dai giovani sotto i 30 anni, sottolineano gli autori della ricerca.

Il 91% delle persone interrogate sa con esattezza quanto guadagna il proprio compagno o la propria compagna. Il 55% del campione - 507 persone di età compresa fra i 15 e i 65 anni residenti nei cantoni tedescofoni contattate in ottobre - si dice anche convinto che le spese comuni vadano suddivise equamente all'interno della coppia, anche se uno dei partner ha un reddito più elevato.

Raramente la questione delle finanze dà luogo a discussioni o litigi: più della metà degli intervistati (il 56%) dichiara che il tema provoca scontri nella coppia solo di rado, se non addirittura mai. Alla domanda se il partner guadagni abbastanza, il 52% risponde di sì, il 21% di no, mentre per circa un quarto questo aspetto è privo d'importanza. A essere soddisfatte del salario del compagno sono più le donne (56%).

L'arrivo dei figli, però, rimescola completamente le carte: da quel momento in avanti, le spese di una certa entità vengono discusse prima insieme (60%) e i conti prevalentemente gestiti in comune (66%). La presenza della prole incide anche sull'atteggiamento verso un eventuale maggior contributo a opera del partner maggiormente benestante: il 60% è dell'opinione che chi guadagna di più debba anche pagare una quota più consistente.