Addio con onore: la popolare fuoristrada si appresta ad abbandonare i listini dei Paesi europei
La Pajero è tra le pietre miliari della storia moderna di Mitsubishi, forte di una lunga carriera con tante evoluzioni ed un costante equilibrio capace di ampliarne ulteriormente versatilità e godibilità. Le stesse qualità che accompagnano ora il modello ancora in splendida forma – nonostante gli anni – verso la porta di uscita dall’Europa, dato che Mitsubishi ne sta progressivamente terminando l’importazione. I motivi sono comprensibili – vendite schiacciate da Suv e crossover, difficoltà crescenti con i livelli di consumi ed emissioni –, ma certamente la vettura lascerà un po’ di “vuoto”: la marca giapponese non sarebbe dov’è ora senza questa classica fuoristrada. La ritroviamo dunque per un test di commiato, nella solida e capace versione a cinque porte ed equipaggiata con la meccanica ormai unica: sotto il cofano pulsa il consueto quattro cilindri 3.2 DID turbodiesel da 190 cv, combinato ad una classica trasmissione automatica a cinque rapporti con convertitore di coppia ed alla trazione integrale versatile quanto completa.
A bordo mancano le “magie” più moderne come la frenata automatica d’emergenza o il regolatore di velocità adattivo, per citarne due dei più popolari; tuttavia, la vettura mostra qualità anche dinamiche che tuttora ne fanno una delle 4x4 classiche più piacevoli sullo stesso asfalto. La Pajero 5P affianca tanta compostezza a una tenuta in curva superiore alle aspettative, complici movimenti sempre ridotti del corpo vettura; il tutto senza assetti regolabili, facendo conto sulla semplice regolazione standard, in verità leggermente “consistente” su asperità lievi, seppur in complesso ben tarata. L’agilità di azione tra le curve è superiore a quanto annuncino massa e caratteristiche tecniche della vettura; si perdonano volentieri uno sterzo piuttosto lento e demoltiplicato ed una tendenza ad allargare la traiettoria in curva, sempre ben avvertibile non appena si dimentica la natura di 4x4 “vera” dell’auto approcciando le volte della strada con troppa allegria.
Trazione e motricità sono affidate ad una meccanica molto versatile: due sole ruote motrici (posteriori), oppure la soluzione integrale permanente a distribuzione di coppia variabile tra gli assali accontentano le esigenze della moderna mobilità su asfalto. Blocchi dei differenziali centrale e posteriore con marce ridotte ampliano gli spazi di avventura alla ricerca di libertà, con il consueto corredo di una scocca debitamente irrobustita, seppur dotata di sospensioni indipendenti sui due assali. Si fa apprezzare anche il turbodiesel di oltre tre litri: allunga con buona vivacità se serve per sorpassi o in montagna, vanta un’erogazione elastica ma con un pizzico di brio in più al crescere del regime e muove con buona agilità la massa del veicolo, senza dover mai spingere troppo sul gas. Più che accettabile la stessa accelerazione da fermo; non rapido, ma in definitiva godibile, il cambio automatico. Sul fronte dei consumi si paga però qualcosa: in media, nel corso del test, abbiamo registrato con maggior frequenza 12,5 l/100 km guidando però con attenzione, pena un ulteriore incremento verso i 14 l/100 km. Valido il comfort di marcia, con rombosità del motore evidente in accelerazione ma incapsulata ad andatura costante (torna a farsi sentire, molto sommessamente, dai 130 km orari) e fruscii aerodinamici assai contenuti.
Nell’abitacolo si torna a respirare un’atmosfera dai toni classici, anche se a centro plancia non manca lo schermo tattile per infotainment e navigazione. L’ambiente è ad ogni modo gradevole e moderno – siamo a bordo della Style, versione completa – con plancia di notevole presenza grazie allo sviluppo verticale insieme a comandi di facile individuazione.
Le finiture sono di buona qualità, con plancia e fianchi superiori delle portiere dotati di superfici imbottite, mentre rivestimento interno del tetto e coperture dei montanti appaiono più economici. Tanto lo spazio a bordo, in ogni direzione; manca però il registro in profondità del piantone di sterzo. Molto comoda e versatile la sistemazione sul divano posteriore, completata tra l’altro da schienali regolabili e servita da quattro bocchette di aerazione, a scomparsa la terza fila coi due posti aggiuntivi, di serie. Importante la capacità di traino: 3’500 kg.
Modello | Mitsubishi Pajero |
Versione | 5P Style |
Motore | 4 cilindri turbodiesel common rail, 3.2 litri |
Potenza, coppia | 190 cv, 441 Nm |
Trazione | posteriore/integrale |
Cambio | automatico a cinque rapporti |
Massa a vuoto | 2’385 kg |
0-100 km/h | 11,1 secondi |
Velocità massima | 180 km/h |
Consumo medio | 9,3 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 52’400 Chf |
La compri se… | apprezzi una fuoristrada ‘vera’ e capace, del tutto attuale per prestazioni e comfort |