Lo rivela un sondaggio: malgrado i ripetuti scandali che hanno toccato le case costruttrici, il 62% degli interpellati confida nell'industria
Zurigo, 8 marzo 2018 – Dopo che le manipolazioni dei motori diesel hanno fatto scalpore, occupando a lungo le prime pagine dei giornali, quest’inverno sono anche venuti alla luce esperimenti sugli animali per la misurazione dei gas di scarico. Un sondaggio rappresentativo del servizio di confronto internet comparis.ch ora mostra che gli svizzeri restano indifferenti di fronte a tali eventi e sostengono l’industria automobilistica come in passato. Le notizie negative lasciano indifferente l’80 per cento.L’80 per cento dei partecipanti al sondaggio dichiara in modo esplicito di non essere condizionato dalle notizie negative e il 62 per cento confida al momento nell’industria dell’auto quanto l’anno scorso. Per il 18 per cento il settore è addirittura diventato più appassionante rispetto al 2016, grazie, a pari merito, alle innovazioni dei produttori e ai nuovi modelli di auto.In generale gli svizzeri hanno un atteggiamento positivo nei confronti delle auto. Il 44 per cento degli intervistati, infatti, trova il settore interessante o molto interessante, per il 27 per cento degli intervistati le auto generano sentimenti positivi o sono addirittura uno status symbol e solo l’1,3 per cento degli intervistati cita in modo esplicito sentimenti negativi in relazione alle auto.Solo un intervistato su cinque ha perso fiducia nell’industria dell’automobile durante l’anno passato: il motivo principale è il caso delle manipolazioni delle emissioni, scoperto nel 2016, mentre gli esperimenti sugli animali sono stati citati, come ragione del cambio di opinione, solo con una frequenza di circa la metà.
La fiducia nell’auto si rispecchia anche nell’atteggiamento espresso nei confronti del Salone dell’auto di Ginevra che oggi ha aperto le sue porte al pubblico. Uno svizzero su due trova infatti positivo questo incontro di settore o addirittura dichiara di entusiasmarsi per il Salone dell’auto. Quattro partecipanti al sondaggio su cinque sono convinti che questo evento internazionale ci sarà ancora tra dieci anni.
Secondo Harry H. Meier, esperto di mobilità presso comparis.ch, è chiaro che per i consumatori c’è una netta distinzione tra le notizie negative e l’effettiva decisione di acquisto: «Anche se lo scorso anno la quota di veicoli a diesel di nuova immatricolazione è diminuita, l’acquisto di vetture in sé non è messo in discussione: il numero di auto nuove vendute in Svizzera si aggira costantemente sulle oltre 300’000 unità all’anno».