laR+ IL COMMENTO

Leggerezza, il peccato (non capitale) di Karin Valenzano Rossi

Radar sul lungolago di Lugano: la risposta del municipio smentisce la prima versione dei fatti fornita dalla capodicastero Sicurezza. Tutto nella norma?

In sintesi:
  • Negli ultimi mesi molte sono state le voci che si sono rincorse nel Luganese e altrove
  • L’esecutivo ha negato a laRegione l’accesso alla documentazione ufficiale
Non è la prima volta che ci si pone una certa domanda
(Ti-Press)
22 maggio 2024
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Nella migliore delle ipotesi la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi pecca di leggerezza. Certo, “leggerezza” non fa parte dei peccati capitali. E non costituisce di per sé reato. Tuttavia la capodicastero Sicurezza della prima città del Cantone è incappata in una contraddizione piuttosto palese che solleva qualche dubbio: interpellata dai colleghi del Cdt l’11 maggio 2023 in merito a un controllo radar sul lungolago di Lugano (zona Lac), la municipale ha risposto che si trattava di un controllo prettamente “misurativo”, cioè a scopo statistico e non punitivo. Spiegazione che avrà dato sollievo alla settantina di automobilisti flashati dall’apparecchio quella mattina tra le 9.51 e le 11.15, orario preciso – veniamo a scoprire in questi giorni tramite una risposta del municipio a una nostra richiesta di informazioni – in cui una sessione radar regolare “si è svolta normalmente, senza interruzioni, riduzioni o sospensioni di alcun tipo”. Già, perché negli ultimi mesi molte sono state le voci che si sono rincorse nel Luganese e pure altrove: voci che parlavano di un presunto annullamento di una sessione radar per evitare che una multa arrivasse a una persona “vicina” al municipio o a un municipale in carica. Voci che erano state raccolte in una decaduta interrogazione dell’ex consigliera comunale dei Verdi Deborah Meili e che – va detto – non hanno trovato conferma. Voci che potrebbero considerarsi in parte smentite dalla lettera firmata dal sindaco Michele Foletti e dal segretario comunale Robert Bregy e nella quale ci viene confermato che quel giorno (l’11 maggio 2023) su quel tratto di strada ha avuto luogo un controllo radar a tutti gli effetti, controllo che ha rilevato 74 superamenti di velocità di cui “solo due in procedura ordinaria”, infrazioni “tutte regolarmente registrate” e che seguono “il loro corso nei termini di legge previsti” dato che “nessuno è intervenuto per togliere nessuna contravvenzione”.

Il primo problema è che ciò che il municipio non specifica è se (ed eventualmente quando) le contravvenzioni sono state effettivamente recapitate agli automobilisti. Il secondo problema riguarda il fatto che la risposta di Foletti e Bregy smentisce la prima versione fornita dalla capodicastero Valenzano Rossi circa un anno fa e ribadita dalla stessa municipale la sera del 9 aprile 2024, quando tentò di dissuaderci (con delle argomentazioni ragionevoli e anche con qualche minaccia di ritorsioni più o meno esplicita) dal pubblicare l’articolo uscito su laRegione dell’11 aprile col titolo: ‘Lungolago, c’è il radar ma non le multe’.

Tramite la stessa lettera di risposta – recapitataci la scorsa settimana – il municipio ha negato però al giornale l’accesso alla documentazione ufficiale, accesso agli atti che avevamo richiesto ai sensi della Legge sull’informazione e la trasparenza (Lit) e che ci avrebbe permesso di fugare ogni dubbio in merito a questa vicenda.

Venerdì scorso, ricontattata dai colleghi di Muzzano, la capodicastero ha risposto (a loro ha risposto, a laRegione no) che quel giorno – l’11 maggio 2023 – “interpellata sul tema, ho chiesto e riferito le informazioni ricevute”. Viene da chiedersi però se sia normale che la responsabile politica della Polizia comunale di Lugano si limiti a riferire delle “informazioni ricevute”, peraltro poi smentite dallo stesso municipio; oppure se il ruolo istituzionale da lei ricoperto non richieda qualcosa in più. Purtroppo non è la prima volta che ci si pone questa domanda.

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