IL COMMENTO

Mendrisio, tra divorzi annunciati e alleanze rinsaldate

Comunali: tutti ambiscono a tenersi stretti i posti conquistati in Municipio. Ma sulla carta questa volta gli scenari cittadini appaiono quanto mai aperti

In sintesi:
  • A Destra Lega e Udc dopo 32 anni prendono strade diverse
  • A Sinistra con i Verdi l'Alternativa rimane una realtà
La partita è aperta
(Ti-Press/Archivio)
21 dicembre 2023
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Anche i matrimoni più longevi e consolidati, a volte, si rompono. Così dopo quasi 32 anni di ‘convivenza’ anche la Lega dei ticinesi e l’Udc a Mendrisio si sono dette addio. E l’impressione è che sia uno di quei divorzi senza appelli, almeno sul breve-medio periodo. Quindi il 14 aprile le due forze politiche si presenteranno con liste disgiunte. Il che apre la strada a una campagna senza esclusione di colpi. Del resto, da difendere – soprattutto per il movimento di via Monte Boglia, nel capoluogo dal 1992 – c’è un seggio al tavolo dell’Esecutivo. Posto che, come ha fatto capire su queste colonne il consigliere comunale Massimiliano Robbiani, tra i fondatori della sezione e primo esponente leghista a sedere in Municipio nel 2013, si ha tutta l’intenzione di tenersi stretto. Anche se la consapevolezza che in solitaria – salvo possibili alleanze d’area – non sarà un passeggiata c’è tutta. Tanto più che pure i Democentristi – affiancati sempre dall’Udf – avanzano ambizioni di governo, forti del fatto che in occasione dei test delle Cantonali e delle Federali a Mendrisio hanno guadagnato posizioni, mentre la Lega ha accusato un calo percentuale significativo. Chi la spunterà tra le due (se la spunterà qualcuno)? Difficile dirlo adesso. L’unica certezza, a oggi, è che, al di là delle porte aperte al dialogo, era ormai inevitabile che la Destra mendrisiense prendesse strade diverse, divisivi taluni temi di legislatura (uno su tutti lo skatepark). Era arduo, insomma, immaginare una convivenza tra le personalità ora sulla scena politica locale. Per non fare nomi, Daniele Caverzasio (municipale in carica) e Massimiliano Robbiani da una parte e Pierluigi Pasi (presidente sezionale Udc) e Massimo Cerutti (eletto nel 2021 con il Plr, poi transfuga nell’Udc) dall’altra. Non a caso, svincolati dalla congiunzione di lista, l’altra sera nell’aula del Cc sono già partite le prime bordate: da Robbiani a Cerutti, ribattezzato “il municipale Udc”. A questo punto sarà interessante capire quali saranno le due squadre schierate sulla linea di partenza delle Comunali in quella che è una corsa che ha già preso il via. Bruciando le tappe, infatti, Plr e Centro hanno già svelato i loro candidati di punta per il Municipio. Con i liberali radicali che si sono buttati alle spalle il ‘caso Cerutti’ e si mostrano determinati a tenere alta l’asticella: i due seggi e il sindacato – con Samuele Cavadini e Samuel Maffi –, e perché no pure la terza poltrona (rilanciando il nome del già presidente distrettuale Marco Tela). E con il Centro che difende le posizioni dei due uscenti – Francesca Luisoni e Paolo Danielli – e ripropone un altro ‘ex’, il già sindaco di Meride Pascal Cattaneo, dichiarando altresì di voler pescare voti anche in altre aree politiche. E in casa di Sinistra e Verdi? Sin qui si è preferito muoversi con discrezione. Coltivando comunque l’aspirazione di conservare il proprio seggio (oggi in Municipio c’è Françoise Ghering). Di sicuro questa legislatura breve ha fatto bene all’alleanza stretta in occasione delle passate Elezioni, nel 2021, tra Insieme a Sinistra e Verdi. Alleanza che verrà confermata e consolidata e che a breve esprimerà i nominativi dei candidati al Municipio. Di più per ora non si sa. Ci sarà anche la Lista civica, novità assoluta della tornata passata. Che invece correrà da sola, per la serie “meglio soli che male accompagnati”. ‘Outsider’? Per ora no. Sempre che dietro l’angolo non ci siano Avanti con Ticino e Lavoro di Amalia Mirante o HelvEthica Ticino di Roberto Ostinelli.