Abusi sessuali nella Chiesa, dal partito di Dadò finora nessun comunicato. Eppure sul caso dell'ex funzionario, di area socialista, del Dss...
Ancora una volta rileviamo che la coerenza è sempre più rara, pure (e soprattutto) in politica. Forse sarebbe meglio parlare di coerenza à la carte. Alla luce dell’impietoso rapporto dell’Università di Zurigo sugli abusi sessuali, accompagnati da vere o presunte coperture e distruzione di documenti, perpetrati nella Chiesa svizzera negli ultimi settant’anni, e dei pesanti interrogativi che lo studio solleva (anche) sulla Diocesi ticinese, ci domandiamo dove siano finiti quei partiti e deputati nostrani che gridavano allo scandalo in relazione alla vicenda dell’ex funzionario, di area socialista, del Dipartimento sanità e socialità condannato per violenza carnale e alle modalità con cui il caso è stato gestito a suo tempo all’interno dell’Amministrazione cantonale.
Ci chiediamo in particolare dove siano finiti il Centro, sino a qualche anno fa Ppd, partito nel quale militano molti cattolici, e il suo presidente e granconsigliere Fiorenzo Dadò, che ha fatto del dossier riguardante l’ex collaboratore del Dss uno dei suoi cavalli di battaglia politici. Finora dai vertici del Centro nessun comunicato stampa, nessuna presa di posizione.
Immaginiamo la spiegazione/obiezione: per rispetto delle vittime non bisogna strumentalizzare a fini partitici quanto emerso dalla ricerca dell’Uni di Zurigo. Suvvia, non siamo tontoloni e ci ricordiamo bene delle discussioni in Gran Consiglio – e delle insinuazioni, dentro e fuori il parlamento, di natura politica – sull’affaire del già funzionario. E probabilmente non è finita, considerato che la settimana prossima in Gran Consiglio si dibatterà delle conclusioni dell’audit sul dossier dell’ex collaboratore del Dss e delle raccomandazioni della Commissione della gestione all’attenzione del governo per evitare il ripetersi di ciò che è successo.
Sono le 17.22. Dai vertici del Centro ancora nessuna presa di posizione. In casi come quello che sta investendo la Chiesa non occorre attendere la telefonata del giornalista di turno.