Commento

Aeroporto, Lasa è salva, ora tocca convincere i cittadini

Il massiccio sostegno garantito dal Consiglio comunale di Lugano è solo l'inizio della battaglia sui referendum contro i crediti

27 novembre 2019
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Comincia ora la vera battaglia per il salvataggio dell’aeroporto di Lugano-Agno. Il massiccio sostegno assicurato dalla maggioranza politica cantonale e alla fine anche da quella cittadina non garantisce certezze sul futuro dello scalo. Lunedì sera, il Consiglio comunale ha appoggiato la posizione del Municipio e di riflesso il lavoro dei vertici della società di gestione, la Lugano Airport Sa (Lasa). Un atto di fiducia acritico che, nella votazione ‘a cascata’ per la presenza di tre rapporti, dopo l’esclusione di quello dei socialisti che ha ottenuto meno consensi, l’ha spuntata per un solo voto: 22 a 21. A fare la differenza, sono stati gli appoggi dell’indipendente Jacques Ducry, del Ppd Giovanni Albertini, l’astensione di Sara Beretta Piccoli e l’assenza di due consiglieri comunali Plr.

Però, come detto, la questione è ben lungi dall’essere risolta. La vera e propria sfida è infatti quella che si prospetta quando verrà data l’ultima parola al popolo. Intanto, i referendum contro i crediti cantonali hanno già raccolto oltre duemila delle settemila firme necessarie per la riuscita. Ci stanno pensando anche i socialisti di Lugano che decideranno nell’assemblea di sabato. E la riuscita dei referendum rischia di mettere sotto scacco l’erogazione dei crediti votati a livello cantonale e comunale, mentre, per aggirare il problema, la Città sta sondando la possibilità di stanziare altri crediti postergati.

Un sostegno acritico dicevamo, che non tiene conto di quanto lo stesso Municipio di Lugano ha scritto nel messaggio aggiuntivo che ha dato conto degli ultimi sviluppi negativi, ossia la rinuncia di Swiss al volo di linea verso Zurigo dopo il fallimento di Adria Airways a fine settembre. Un messaggio che i deputati in Gran Consiglio non hanno visto perché è stato consegnato dopo la seduta del Parlamento il 4 novembre. Non solo. Le perdite previste di Lasa sono ben maggiori rispetto a quelle indicate: si aggirano sui 260mila franchi al mese. Ma sono bastate le rassicurazioni del sindaco di Lugano sui risparmi che sta facendo Lasa, con il rinnovo della richiesta di orario ridotto dei dipendenti per i prossimi tre mesi, le rinunce ai gettoni di presenza per le sedute del Consiglio di amministrazione e alle gratifiche dei vertici in solidarietà con il personale, per far passare in secondo piano la gravità della situazione. Ora i vertici di Lasa hanno ricevuto l’endorsement politico mentre quello popolare è ancora da costruire e la consultazione prevista in primavera sarà probabilmente dopo le elezioni comunali per evitare concomitanze esplosive.