Commento

I mal di pancia e la ‘realpolitik’ Udc

La candidatura del neodemocentrista Franco Denti, i circondari elettorali e la rielezione a rischio di Lara Filippini, Paolo Pamini e Tiziano Galeazzi

21 gennaio 2019
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I mal di pancia si superano, ha sostenuto alla convention leghista il sindaco di Lugano e politico di lungo corso Marco Borradori, rivolgendosi a chi all’interno del movimento mastica ancora amaro per l’alleanza con l’Udc nella corsa al Consiglio di Stato. Come dire, il fine giustifica i mezzi. E l’obiettivo della Lega, dichiarato e ribadito, è di mantenere i due seggi in governo, con la riconferma di Zali e Gobbi. La realpolitik richiede compromessi. C’è però mal di pancia e mal di pancia. Quello che in casa democentrista stanno provando in particolare Lara Filippini, Tiziano Galeazzi e Paolo Pamini è, riteniamo, piuttosto serio. Non uno stato d’animo, ma un dolore fisico.

Dopo le decisioni prese sabato dalla maggioranza del congresso Udc, la loro rielezione in Gran Consiglio è infatti altamente a rischio, a meno di un clamoroso, quanto poco probabile, consistente balzo in avanti alle urne dei democentristi ticinesi. Due le operazioni avallate dal partito che compromettono il rientro dei tre in parlamento: il via libera alla candidatura del presidente dell’Ordine dei medici Franco Denti, che oramai ha indossato quasi tutte le casacche partitiche nostrane (Ppd, Verdi, ora Udc e poi?) e il passaggio da due (Sotto e Sopraceneri) a quattro circondari elettorali: Mendrisio, Lugano, Locarnese e valli, Bellinzona e valli. Regista dell’affaire Denti, dicono i bene informati, è il consigliere nazionale Marco Chiesa, che in vista delle elezioni federali di ottobre e ragionando sulla propria candidatura agli Stati comincia a fare qualche calcolo. E l’amico Denti può portargli un bel po’ di voti. Non solo. Il responsabile dell’Ordine dei medici, e con lui il presidente cantonale del partito Piero Marchesi, sono fra gli aspiranti deputati democentristi al Gran Consiglio per il circondario di Lugano. Lo stesso che vede in lista anche Filippini, Galeazzi e Pamini… “Dobbiamo finirla di essere il refugium peccatorum”, ha affermato Filippini al congresso alludendo alla candidatura di Denti. Coraggiosa. Ma è la realpolitik. E tuttavia, nell’Udc le recenti decisioni provocano mal di pancia solo ai tre parlamentari ricandidatisi? Quali le possibili conseguenze per il partito?