La Svizzera è un Paese ricco? Sì forse, ma sempre più composto da gente povera che foraggia le casse dei governi. E se a Berna contiamo come il due di picche non è che all’“Orsoline Palace” la considerazione sia migliore. I governanti federali, comodamente seduti sulle loro ben remunerate sedie a teorizzare sul sesso degli angeli, spendono e spandono a loro discrezione. A Bellinzona – tanto per pareggiare lo sciacallaggio – si ribaltano costi sui singoli quanto sui Comuni. Dal Nord miliardi all’Ucraina per una guerra persa in partenza con forti ripercussioni sull’economia generale. Ma trovano la sostanza innalzando l’età Avs delle donne, incrementando i costi pro capite di ogni cittadino. Se sgarri di pochi km/h sui 50 fissati ti appioppano multe da 180 fr. Si abbassano i sussidi della Cassa Malattia mentre la stessa aumenta del 10% i premi per famiglie e singoli! Nemmeno Carla Fracci sarebbe stata capace di simili giravolte sulle punte. Soldi per la Valle Maggia ed i Grigioni non ce ne sono, a parte le briciole, nevvero Sig. Cassis? La fortuna dei nostri due governi – si fa per dire ovviamente – è che a furia di bastonarci con regolarità talebana non siamo nemmeno più capaci di una sana ribellione. E non è che sbeffeggiando ogni domenica i governanti bernesi si attiri la loro simpatia e considerazione sul Ticino. E di questo dobbiamo dire solo grazie a noi, che a Berna abbiamo mandato in nostra rappresentanza – e ben pagati – dei soggetti piagnucolosi, privi di colonna vertebrale e con il QI di un cercopiteco! Abbiamo il 7,5% di ticinesi sotto la soglia della povertà che per Natale non hanno trovato nemmeno una mela sotto l’albero. Anzi taluni non avevano nemmeno l’albero. Ma voi, Sigg. Gobbi, Zali, De Rosa, Carobbio e Vitta, avete avuto gli stessi problemi? Certo che no! E vale anche per il G.C. che non rappresenta più da tempo l’esigenza di chi l’ha votato. Come dar torto all’ex presidente Reagan che riteneva la politica non il secondo ma il primo mestiere più vecchio del mondo! “Ve possino accecà” direbbero a Roma. Noi ci limitiamo ad un semplice ma esaustivo VERGOGNATEVI”.