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Lapidi cimiteriali

Ho notato, a malincuore, che in Ticino vige la nobile usanza di apporre, sulle lapidi funerarie, prima il cognome e poi il nome. Certo, la conoscenza, e la cultura, sono viepiù un optional e, per contro, l’analfabetismo continua imperterrito a compiere il suo inesorabile viaggio di andata e ritorno, e viceversa. Ora, se non erro, tale costumanza vale solo nel cantone Ticino. D’altro canto, ognuno cerca di distinguersi come meglio può. Ho parlato con il responsabile delle pompe funebri di Lamone, col segretario del municipio di Cadempino, che mi ha dirottato su un impiegato comunale. Sia il primo (vedi pompe funebri), sia il secondo, si sono appellati all’articolo 42 del Regolamento cimiteriale. I due articoli, però, si prendono a schiaffi e calci. Transeat! Torniamo al punto principale. Abitando in un Tertianum, il tempo non mi manca; ed ecco che ho attraversato i Paesi europei e, grazie a Google, ho potuto compiere un tour entro parecchi camposanti. Non di meno ho fatto una capatina negli Stati Uniti, in Russia, e via di seguito. Dappertutto, sulle lapidi dei defunti figura prima il nome e poi il cognome. E una ragione c’è: è il nome che ci individualizza, non il cognome. A tale riguardo l’Enciclopedia Treccani docet, ma non meno così insegnano il buon senso e la ragione. Ma queste peculiarità non sembrano appartenere a coloro che redigono i regolamenti comunali. I Latini dicevano: Litterae non intrant sine sanguine, il sapere non entra senza sforzo. Auguro a tutti i municipali di sforzarsi un pochino.