Israele ha lanciato ottantacinque tonnellate di esplosivo su una delle aree più densamente popolate di Beirut il 26 settembre scorso, facendo collassare sei palazzi residenziali in pochi secondi. Non si contano ancora le vittime civili, i cui corpi sono stati letteralmente vaporizzati nella esplosione che era destinata a Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah amato dalla sua base e rispettato dai suoi rivali.
Jaffa, 1 ottobre, due militanti palestinesi di Cisgiordania, sparano a una fermata dell’autobus facendo sette morti prima di essere uccisi da un poliziotto e da un militare.
In entrami i casi la premeditazione è evidente, anche a chi si tura il naso e si tappa gli occhi sulle angherie israeliane contro la popolazione palestinese da 76 anni, ma se per il secondo episodio tutti parlano di terrorismo, il primo cosa è: Autodifesa democratica?