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Sulla serata Tv sulle alluvioni estive

Stesse calamità ma diverse le reazioni e miglior atteggiamento delle autorità grigionesi rispetto ai ticinesi. A Lostallo il sindaco e la responsabile del Cantone mostrano intesa e capacità di interpretare ognuno il proprio ruolo: ricostruita l’autostrada in un lampo, una migliore protezione assicurativa degli stabili, una visione chiara e una capacità di reazione nettamente più veloce. A Cevio si parla di commissioni ed esperti, di due anni per rifare un ponte, di una strada che il cantone precisa non è “sua” ma intanto è chiuso l’accesso alla intera Bavona, e già si impongono spostamenti dei contadini. C’è scontro fra cantone e comune sulla ricostruzione della pista di ghiaccio a Prato Sornico, fulcro importante per la vita nella valle. Il sindaco non pare convinto di ciò che può fare il suo comune, e Cevio aspetta segni dall’alto. Si evocano gli avvisi di allerta. Non si accenna al ruolo di regolatore dei flussi della rete idroelettrica di importanza nazionale. Non dovrebbero le dighe essere coinvolte? E i benefici che non restano in valle, non possono servire per la sicurezza e per ricostruire il patrimonio culturale? Fenomeni climatici repentini causano danni e vittime più gravi nei centri ormai troppo densificati e costruiti. Abbandonare le valli, profittando dell’allarmismo, è una provocazione di chi vuole le fusioni dei comuni per zittire valli e periferie improduttive, a loro dire. E sotto sotto si smantellano servizi postali, negozi e si centralizza. In Lavizzara e Bavona si crei invece una rete di pluviometri e di monitoraggio, un centro universitario di studi idrogeologici, un sistema che interagisca con la rete idroelettrica. Sono questi i discorsi costruttivi con il ruolo centrale del comune e la collaborazione e intesa di Cantone e Confederazione.

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