In parallelo con l’ampliamento della struttura comunale, il Municipio porta avanti la strategia gestionale. Il sindaco: ‘Ora i tempi sono maturi’
La nuova legislatura a Balerna è partita con il turbo. In una sola sera, lunedì, il Consiglio comunale, appena insediato, ha messo in cantiere due opere da anni ai ‘nastri di partenza’: la ristrutturazione del Palazzo scolastico e l'ampliamento del Centro degli anziani. L'aula consiliare ha apposto (quasi all’unanimità) su entrambi i dossier il proprio sigillo, aprendo di fatto la strada alla fase di progettazione. L'impegno, almeno sul versante della politica degli anziani, va però anche oltre. In parallelo al potenziamento sul piano infrastrutturale, il Municipio ha avviato un tavolo di confronto con Enti, Fondazioni e Comuni per ragionare insieme sulla messa in rete nello scenario distrettuale.
Del resto, a livello cantonale si spinge da tempo per andare in questa direzione, anche per una questione di economicità. Quanto agli attori sul territorio, Ecam, l'Ente case anziani Mendrisiotto, è nato con questo stesso spirito, la Fondazione San Rocco di Morbio Inferiore ha trovato un alleato in Coldrerio, mentre a Chiasso l'Esecutivo aveva già prospettato, proprio a Balerna, una collaborazione operativa. All'epoca l'idea di creare un ente autonomo è però naufragata dopo tre anni di lavori - tra il 2017 e il 2021 -, con Balerna che ha abbandonato il progetto, una volta giunti ormai sulla soglia del ‘matrimonio’. Quasi tre anni dopo è stato il Municipio balernitano a rilanciare la tematica, dopo aver trovato il sostegno dell'Ufficio degli anziani, pronto ad accompagnare le istituzioni locali in questo cammino.
Cosa è mutato nel frattempo?, chiediamo al sindaco di Balerna Luca Pagani. «Al di là del progetto specifico con Chiasso, i tempi allora non erano ancora maturi – ci risponde il sindaco –. Ora però le cose stanno cambiando e c’è una maggiore percezione, direi consapevolezza, sulla necessità di andare verso una messa in rete». Da qui la scelta dell'autorità di Balerna di procedere su due binari, quello edilizio e quello strategico e dell'ottimizzazione delle risorse.
Nel documento che codificava l’investimento di 155mila franchi (come detto approvato) per progettare un piano supplementare del Centro degli anziani - portando a 49 posti letto la capacità della struttura -, si annunciava la decisione di "dare avvio a una prima presa di contatto" per soppesare "le possibili opzioni percorribili". Avete allacciato i contatti? «Abbiamo effettuato dei sondaggi di carattere preliminare per capire se può esserci la disponibilità ad affrontare un discorso più approfondito – ci spiega Pagani –. Adesso, sulla base di questi sondaggi, torneremo in Municipio e ne riferiremo e a quel punto valuteremo come muoverci. Il prossimo passo, insomma, sarà informare l'Esecutivo sui contatti avuti». Si è trovata disponibilità e apertura nei vostri interlocutori? «Non possiamo esprimerci prima di averne parlato con i colleghi». Come dire, nessuna anticipazione.
Certo è che la messa in rete andrà indagata a fondo. Anche perché, ci ricorda il sindaco, siamo di fronte a realtà diverse e ciascuna ha le sue specificità. In effetti, nel Mendrisiotto si trovano case anziani comunali al pari di strutture che fanno capo a Fondazioni private (seppur convenzionate), una convivenza già sperimentata da Ecam, chiamato a gestire sei realtà residenziali. Ente che, se da un lato, si è rimboccato le maniche per sciogliere nodi e criticità, dall'altro è ben cosciente del fatto che il futuro è nella rete. Vista con gli occhi del Cantone si tratta di una vera e propria esigenza. Per il governo, come si chiarisce nello stesso messaggio municipale di Balerna, "anche alla luce della verosimili modifiche dei mezzi finanziari che saranno messi a disposizione dei Comuni per le strutture di minori dimensioni", la messa in rete resta di "stretta attualità affinché la sostenibilità finanziaria nella gestione corrente del Centro degli anziani possa rimanere entro limiti accettabili". Oggi, ribadisce il sindaco, la direzione è questa. «Lo abbiamo dichiarato perché abbiamo ritenuto di essere trasparenti. Anche per far capire che non pensiamo solo alle questioni infrastrutturali ma anche a quelle gestionali».
Innalzare di un piano la casa anziani dà modo di aumentare i posti letto e potenziare la capacità della residenza, ma di fatto la struttura, annota Pagani, rimarrà ancora al di sotto di quelli che sono i parametri fissati dal Cantone. In ogni caso, l'operazione è importante: si parla, progetto di massima alla mano, di un investimento di oltre 11 milioni. Con una annotazione non trascurabile: i costi di milione e 750mila franchi supplementari per il piano in più verranno coperti per intero da ulteriori contributi cantonali. Certo sui tempi di ristrutturazione e ampliamento del Centro le indicazioni sono chiare: l'obiettivo è di aprire il cantiere nel tardo autunno del 2025. Quanto alla messa in rete, è difficile oggi fare delle previsioni.