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I complici delle devastazioni

Quando ero una bambina era l’inverno che portava interruzioni al traffico e pericoli agli abitati, qualche volta la troppa neve creava disagi, oltre che tanta gioia a noi bambini. Adesso dopo 50 anni sono le estati a fare paura, gli eventi climatici estremi si stanno intensificando, o siamo chiusi in casa perché è troppo caldo o subiamo le forze distruttive delle precipitazioni intense.

Eppure più di 30 anni fa gli esperti ci avevano messo in guardia dagli effetti dei cambiamenti climatici, già dicevano che l’arco alpino avrebbe subito conseguenze più accentuate rispetto ad altre parti del mondo. Ma quasi nessuno li ha voluti ascoltare, erano degli stupidi ambientalisti, ancorché professori di politecnici e università svizzere. Il dramma è che di politici miopi che non vogliono agire nemmeno davanti a queste devastanti evidenze ce ne sono ancora molti: a cominciare dal prode Lorenzo Quadri, sul quale stendiamo un velo pietoso, ma anche i senatori Regazzi e Chiesa, e il consigliere nazionale Marchesi. Osservando le loro prese di posizione nel quadriennio 2019-2023 notiamo che la sensibilità ecologica di Regazzi e Quadri si assesta al 18% (più di 4 volte su 5 hanno votato contro soluzioni a favore della protezione dell’ambiente e del clima), Marchesi invece si è espresso sempre contro (ecorating.ch).

Le distruzioni in Valle Lavizzara, Bavona e Mesolcina non vanno strumentalizzate ma forse è il momento di rendersi conto di cosa sta succedendo, occorre una presa di coscienza. Dobbiamo dare fiducia a dei politici a Berna, a Bellinzona, a Coira, che prendono sul serio la crisi ambientale e che hanno a cuore il nostro futuro! Un futuro fatto non di paure ma di speranze, magari anche di qualche privazione, di molta sobrietà e di piccole gioie quotidiane.