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Traffico e semafori in A2, tensione sull’asse Lugano-Chiasso

Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri chiede a Berna di abolire gli impianti. Selma Caselli Verga: ‘Richiesta che non tiene conto del Mendrisiotto’

Un problema comune fra Luganese e Mendrisiotto. O no?
(Ti-Press)
29 luglio 2024
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Stesso problema, ma soluzioni diverse. E qualche mal di pancia. È piena estate e come sempre a dominare le strade ticinesi è il traffico dei vacanzieri. Migliaia di transiti che vanno ad aggiungersi a quelli abituali, rendendo la situazione talvolta insostenibile in particolare in alcune regioni. Il Mendrisiotto è certamente tra queste, e proprio a Chiasso c’è chi ha storto il naso per la recente interpellanza di Lorenzo Quadri al Consiglio federale, nella quale ha chiesto di abolire i semafori che in determinati giorni e orari regolano il transito attraverso alcune gallerie autostradali del Luganese, come quella del San Salvatore e quella della Collina d’Oro. Un’istanza che ha «un po’ infastidito» la consigliera comunale dell’Udc di Chiasso Selma Caselli Verga. Vediamo perché.

‘Sembra abbia ragionato solo da municipale’

«Il traffico a Chiasso non è più sostenibile da tempo oramai, si sa – premette quest’ultima –. Oltretutto sono rimaste solo due strade percorribili fino alla dogana (via Como e l’asse via Milano/via Cattaneo/via Favre, ndr) e questo peggiora la situazione. Dalle 17.30 in poi i chiassesi non hanno la possibilità di muoversi normalmente per le vie del proprio comune». Pertanto, la consigliera democentrista ha deciso di scrivere al Muncipio sottoponendo una serie di questioni. Tuttavia, «proprio mentre stavo preparando l’interrogazione, è uscita l’interpellanza di Quadri e mi ha un po’ infastidita». Perché? «Perché lui in quanto consigliere nazionale dovrebbe valutare l’impatto di quel che propone sul Ticino e non solo su Lugano. Sembra che abbia ragionato solo da municipale, senza valutare le conseguenze sul Mendrisiotto di queste misure».

‘Siamo in Svizzera anche noi’

Caselli Verga precisa che «sono la prima a dire che quei semafori sono fastidiosi, ho fatto per diversi anni la tratta Chiasso-Taverne per lavoro e lo so. Però, per noi rappresentano una valvola di sfogo: se nel Luganese le auto si fermano quei 20-30 minuti, il traffico nel Mendrisiotto e quindi in dogana è più diluito. Viceversa, senza i semafori si creerebbe un biscione di coda da Chiasso fino a Mendrisio e forse ancora più su. Certo, a Lugano le code non si formerebbero più... questa di Quadri mi è sembrata una richiesta per liberare Lugano e basta, non considerando quel che succede a sud. Come a voler solo spostare il problema, invece di avere una visione d’insieme. Ma siamo Svizzera anche noi».

‘Piano viario di Chiasso invivibile’

L’utilizzo dei semafori in maniera costante è stato introdotto dall’Ufficio federale delle strade circa un lustro fa, principalmente per motivi di sicurezza. «E in effetti, in questi anni che ho viaggiato fino a Taverne, non mi è mai capitato di trovarmi ferma in una galleria, che non è certo una bella cosa. Poi se siano effettivamente inutili come dice Quadri non lo so, di certo ci verrebbero altre soluzioni per risolvere il problema del traffico». Ad esempio? «Sarebbe utile che almeno una strada cittadina venisse dedicata agli spostamenti interni, ai locali. Faccio un esempio privato: mi capita di dover accompagnare mio padre dal medico in corso San Gottardo in auto. Non è possibile che ci debba impiegare 40 minuti per fare pochi chilometri. Non stiamo parlando di una grande città. Il piano viario di Chiasso è diventato invivibile, continuano a cambiarlo».

‘Potenziare le dogane per aprire più corsie’

A oltre un mese dall’interrogazione, chiediamo a Caselli Verga se i suoi timori riguardanti l’estate e il traffico si siano effettivamente avverati. «Inevitabilmente. D’estate gli ingorghi peggiorano perché i turisti escono dall’autostrada per evitare il valico di Brogeda e transitano dalla città. Non si può neanche dire che sia un transito in qualche modo utile: passano dalla periferia, in particolare chi si muove su via Como, della città non vedono nulla e non si fermano. Visto questo grande traffico parassitario, si dovrebbe chiudere l’uscita come fatto anche ad Airolo. Il Municipio dovrebbe farsi portavoce di queste istanze». E non solo. «Da chi ci rappresenta a Berna (il riferimento è di nuovo a Quadri, ndr) mi sarei aspettata piuttosto domande relative al potenziamento del personale in dogana durante i periodi caldi, che permetterebbe l’utilizzo di più corsie. Se potessi farlo io, lo farei».

La replica: ‘Giuste le sensibilità regionali’

Critiche che abbiamo girato al diretto interessato. «Intanto, non direi che i semafori facciano un favore al Mendrisiotto – osserva il consigliere nazionale –. Anzi, sono un impedimento quotidiano anche per i cittadini che devono rientrare a casa. A parte questo, sono anche un municipale di Lugano e non mi pare né strano né scandaloso che io tenga in particolare alla mia città. Anzi è giusto che a Berna siano rappresentate le sensibilità regionali e non solo cantonali. In ogni caso non è mai stata mia intenzione penalizzare il Mendrisiotto, perché ritengo che i semafori siano un problema da Lugano Nord in giù, per entrambi i distretti. Non è assolutamente una partita Luganese vs Mendrisiotto. Mi stupisce che qualcuno lo abbia pensato».

‘Ci sono deputati anche del Mendrisiotto...’

Quadri ricorda poi un altro recente atto parlamentare, quello del granconsigliere Roberto Ostinelli peraltro cittadino del Mendrisiotto, che ha messo in evidenza lo stress causato dal logorante traffico dovuto proprio ai semafori. E sulle richieste di Caselli Verga di chiedere la chiusura dell’uscita autostradale rispettivamente di potenziare il personale in dogana per utilizzare più corsie? «Non vedo perché una cosa dovrebbe escludere l’altra – valuta il consigliere nazionale –. Ci sono anche dei deputati alle Camere federali del Mendrisiotto che, anche per la miglior conoscenza del territorio, possono sicuramente formulare delle richieste più adeguate alle loro esigenze».

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