A Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, non fanno sicuramente difetto carattere e determinazione!
A poco più di un anno alla guida dell’esecutivo, continua ad acquisire sempre più consensi per la coerenza e la bontà delle sue scelte e di come ben rappresenti l’Italia nei consessi internazionali che contano.
Pessima invece è stata l’esposizione a livello mediatico del suo “Principe consorte” o First gentleman che dir si voglia, per le sue esternazioni in video di tipo sessista e a seguito di incresciosi fuorionda di pessimo gusto.
La conseguente fine della loro relazione sentimentale è l’epilogo di una situazione già rilevatasi problematica da tempo. Forse era già scritto che ciò accadesse o perlomeno avrebbe potuto intuirsi nella autobiografia della stessa autrice... “Io sono Giorgia”.
Non è un caso che già nel 2021 ella si riferisse al suo compagno come “padre” della loro figlia e non come “uomo” della sua vita. Quei passaggi della stessa autobiografia e i ricorrenti accenni sulla distanza fra loro e le fatiche di una vita di coppia, lasciavano presagire un progressivo scollamento, accentuatosi dopo la sua ascesa politica.
Era prevedibile che questa rottura fosse inevitabile: la serietà, l’impegno e lo stile di vita di Giorgia e l’ottimo relazionarsi con gli altri, evidenziavano già un livello superiore e non più compatibile con gli atteggiamenti imprudenti e un linguaggio ciarliero e sessista del suo compagno.
Non è sempre scontato che dietro o nella scia di un grande personaggio si trovino sempre uomini o donne di una tale o paragonabile grandezza.
Giorgia ha ricordato, a chiunque abbia sperato di indebolirla colpendola in casa, che... “per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, quest’ultima rimane pietra e la goccia è solo acqua”.