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Cabbio, cancellati i murales

Il Comune di Breggia ha recentemente fatto cancellare due murales a Cabbio, opere che i proprietari, ingenuamente, avevano commissionato a un artista 7 anni fa, per abbellire i propri muri di cemento. Questi murales rappresentavano fiori tipici della regione, aggiungendo un tocco di bellezza all'ambiente urbano. Tuttavia, l'atto di rimuovere queste opere d'arte è stato innescato da un reclamo presentato (sembra) da un cittadino noto anche a Bellinzona per diverse controversie. Questa situazione solleva una serie di questioni importanti. In primo luogo, l'arte pubblica svolge un ruolo significativo nell'arricchire la vita culturale delle comunità e nell'abbellire gli spazi urbani. La decisione di rimuovere i murales, sebbene effettuata in buona fede per rispondere al reclamo, potrebbe essere stata precipitosa. In secondo luogo, è fondamentale valutare l'origine del reclamo presentato dal cittadino. Se questo individuo è noto per controversie frequenti, è importante considerare se il suo reclamo fosse legittimo o motivato da altre ragioni. Infine, il coinvolgimento della “ministra” della Cultura (sic) nel supportare la rimozione dei murales solleva ulteriori interrogativi. Le autorità governative dovrebbero prendere decisioni che promuovano l’arte e la cultura, proteggendo al contempo la libertà artistica e il contributo degli artisti locali alla comunità. In conclusione, la cancellazione dei murales a Cabbio rappresenta un precedente grave che richiede una riflessione approfondita sulla gestione delle opere d’arte pubbliche, il coinvolgimento della comunità locale e la difesa della libertà creativa degli artisti.