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Belfor, Eoc vittima o complice

Guardando la trasmissione Falò di giovedì sera 7 settembre mi domando se effettivamente Eoc sia vittima o complice.
Com’è possibile che per “un principio d’incendio” causato dai fumi di una pentola contenente olio ci siano voluti 3 mesi per “bonificare” 4 pannelli del controsoffitto della cucina e che a detta del collaboratore della Belfor era più che sufficiente una settimana di lavoro!
Sono state impiegate, su due turni di 12 ore, due squadre composte ognuna da 15 persone! Totale fattura: 3 milioni di franchi di cui 300’000 franchi di franchigia a carico di Eoc !

Ma l’architetto delegato da Eoc per la gestione e la sorveglianza della bonifica… dov’era? Possibile che non si sia posto qualche domanda?

Ma il responsabile dell’ufficio tecnico, l’amministrazione, il responsabile della sicurezza, il responsabile capo area tecnica, la direzione del San Giovanni non si sono posti la domanda se effettivamente fossero necessari 3 mesi per bonificare 4 pannelli? Verifiche? Sopralluoghi?
Qualcuno doveva domandarsi, controllare e verificare se un andirivieni di 30 persone sulle 24 ore fosse giustificabile a fronte del lavoro che Belfor doveva svolgere!
Ma è ammissibile avere 15 persone estranee in una struttura ospedaliera (!) che di notte bazzicavano per i diversi locali e piani con l’intento di trovare un posto nascosto per fare alla meglio un giaciglio composto da biancheria per dormire e questo per un periodo di tre mesi?

L’organico tecnico del San Giovanni non era in grado di far fronte alla pulizia dei quattro pannelli? Se non in modo autonomo, con la supervisione di un responsabile della Belfor?

In riferimento a quanto sopra, la negligenza di Eoc ha come conseguenza di essere una vittima o un complice nella truffa alle assicurazioni?