La politica ticinese vive momenti tra incubi, ossessioni e tormenti. La Lega con il suo domenicale e i suoi scritti, vere cassandre paranoiche, prevedono sempre il peggio atteggiandosi a non ascoltati profeti di sventure. Scrivono con livore, con la roncola, distruggono e hanno pochi consigli che possano tornare utili. Ma si credono i soli che possono salvare il Ticino. Alla pari della sinistra dei mille tormenti, pragmatica negli interessi personali che garantiscono alla candidata eletta un punto strategico, cruciale, proficuo e utile. Entrambe le aree politiche hanno per anni osservato solo negli altri il nepotismo e non si accorgono d'essere ora loro portatori di tale segno. Utopie, astuzia, illusioni. Tutto ciò allontana sempre più dalla politica. Una profonda autocritica non guasterà.