Dal 1° luglio 2022 le prestazioni fornite dallo psicologo-psicoterapeuta sono riconosciute dalla LaMal. Una lotta politica di categoria durata decenni che si riassume, a mio avviso, con la questione di fondo tra psicoterapia medica e psicoterapia psicologica seguente: il disagio psichico si può curare senza un atto medico come la prescrizione di farmaci? Studi scientifici da decenni ripetono che la salute mentale non è appannaggio della medicina ma l’interdisciplinarità fornisce risultati più duraturi. Lo psicologo ha lavorato in questi ultimi 30 anni sotto la supervisione dei colleghi psichiatri. Siamo passati attraverso quella che si chiamava la psicologia delegata, lo psicologo psicoterapeuta era riconosciuto dalla LaMal come fornitore di cure solo sotto il controllo dello psichiatra. Sono spuntati studi di psicoterapia medica con a capo manager e con squadroni di psicoterapeuti formati e in formazione (soprattutto) sottopagandoli e approfittando del riconoscimento LaMal. Oggi alcune Casse Malati bloccano il riconoscimento delle prestazioni dello psicoterapeuta in formazione con la giustificazione del controllo dei costi, che è uno specchietto per le allodole. Nascono dubbi etici sul legame profitto e salute mentale, domande sui posti di formazione per lo psicologo psicoterapeuta e sul costo in generale nel sistema LaMal in salute mentale. Abbiamo lasciato a casa centinaia di psicoterapeuti in formazione e soprattutto tantissimi pazienti senza più una cura, in un periodo storico dove il concetto di salute mentale deve essere pensato con lungimiranza. Questa situazione disincentiverà la professione e il sistema pubblico non è pronto a formare psicologi. Sosteniamo ora i colleghi più giovani che daranno credito alla nostra professione, senza sfruttarli!