Ne ha ben donde Donatello Poggi (laRegione del 16.8.22) quando critica la politica cantonale in vista delle elezioni del 2023. E ne ha altrettante Claudio Zali quando afferma, con probabile ritardo, "che si vince o si perde tutti". Già perché il giorno stesso del congresso cantonale Udc il suo "collega e amico", e direttore del Dipartimento delle Istituzioni, ha affermato di trovare legittimo che il presidente cantonale Udc, aspiri a un posto nell’esecutivo cantonale alle prossime elezioni. Detto da lui (...) che risulta doppio tesserato Lega e Udc – come avere il tesserino dell’Hcap e del Hc Lugano – rivolta le "busecche" anche ai più acerrimi nemici della Lega! Che il presidente Udc abbia le carte in regola (e i sostegni), non è più da dimostrare. Ma che sia proprio lui a buttare a mare il proprio collega la dice assai lunga sul clima che gira in via Monte Boglia. Penso di conoscere abbastanza bene Claudio Zali, leghista della primissima ora, anche se non ne ho sempre condiviso diverse scelte quale direttore del D.T. Tuttavia tutto si potrà dire, meno che da quando è in governo, non sia stato coerente con le sue scelte tirando diritto per la sua strada. Diverso invece è l’atteggiamento del suo quasi "ex amico e collega" assai più ondivago, forse troppo propenso ad apparire su tutte le Tv e i social presenti nel web tanto da chiedersi: "Ma quando lavorerà mai?". Nel mentre il Mattino, sempre meno letto, continua la sua "tiritera" contro laRegione (ritenuta il giornale del partito delle tasse) e contro il Corriere del Ticino del quale non digerisce (?) la libertà di stampa e di pensiero, dimenticandosi ahimè di essere diventato il domenicale del partito – oggi ex movimento – delle poltrone e di chi è in cerca del posto fisso.