laR+ I dibattiti

È urgente ripensare la scuola

(Ti-Press)

Il sistema scolastico di oggi è adeguato a formare i giovani? O è fermo a schemi obsoleti, incapace di rispondere alle sfide di un mondo in continua evoluzione? Queste sono le domande che scaturiscono dalla preoccupazione di aiutare i giovani del 2024 ad avere le competenze necessarie per affrontare la società in cui vivono oggi e le sfide professionali e personali che li aspettano in un futuro prossimo. Competenze che vanno oltre l’acquisizione di nozioni: si tratta, ad esempio, della capacità di orientarsi in un mondo complesso, di saper gestire le relazioni interpersonali, di sviluppare un pensiero critico e di adattarsi in modo flessibile alla quotidianità. Le risposte a queste domande devono essere libere da ideologie o pregiudizi preconcetti, evitando ogni forma di resistenza aprioristica che, in alcune occasioni, abbiamo riscontrato di recente.

Dalla necessità di un’evoluzione del sistema educativo che vada di pari passo con l’evoluzione della società nasce la proposta dell’associazione LaScuola, per il tramite dell’iniziativa generica inoltrata dal Plr cantonale, di una nuova riforma scolastica della scuola media, 50 anni dopo la riforma che aveva visto l’introduzione della scuola media unica, di cui si vogliono conservare i principi ancora attuali e innovare gli aspetti che invece non rispondono più alle esigenze contingenti. Al centro dell’iniziativa sta la volontà di promuovere spazi formativi dedicati allo sviluppo delle competenze trasversali e disciplinari, ripensando in primo luogo alla struttura stessa della scuola media, incentivando l’autonomia e l’indipendenza degli studenti, preparandoli a gestire il proprio tempo e le proprie responsabilità – coinvolgendo beninteso anche docenti e genitori.

Prima di tutto, concretamente, si propone di avere un orario compatto per le attività scolastiche concentrate nelle ore del mattino e del primo pomeriggio, dato che è stato scientificamente dimostrato che queste sono le più produttive. Questo prevedrebbe di avere 6 ore obbligatorie al giorno (dal mattino fino alle 14/15), riducendo il totale delle ore settimanali obbligatorie da 33 a 30, senza sacrificare alcuna materia e reinvestendo le ore tolte ad alcune materie nella fascia facoltativa. La discussione su quali materie possano essere toccate da questa riduzione è attualmente in corso ed è oggetto di un’attenta valutazione.

Questi cambiamenti sono concepiti per permettere agli studenti di gestire il pomeriggio con attività educative strutturate in solidi doposcuola o in base alle scelte più adatte a ciascuno. Avrebbero così l’occasione di approfondire o recuperare argomenti già trattati in classe senza che il monte ore dei docenti subisca una riduzione sensibile a scapito della qualità dell’insegnamento e sempre sotto l’occhio vigile e competente del corpo docente. La proposta mantiene i contenuti e le forme didattiche attuali. Continua inoltre a contemplare in terza e in quarta, gruppi a effettivi ridotti in tedesco e matematica, ma anche in altre materie, accanto a numerose altre discipline a libera scelta che indirizzino gli studenti verso una maggiore comprensione dei propri interessi, spaziando da materie legate alle sfere tecniche ed espressive, all’informatica, al latino e al francese, all’arte nelle sue diverse forme. Questi non sono scenari utopici: l'orario compatto è già consolidata e apprezzata realtà in un paio di sedi del Cantone ed è stato anche testato su carta, dimostrandone il funzionamento.

Per poter però elaborare in tutte le sue sfaccettature questa riforma ci si sta muovendo per coinvolgere nella riflessione il mondo politico e quello sociale insieme alle famiglie, ai docenti, alle istituzioni presenti sul territorio che possono collaborare attivamente con la scuola e in generale all’opinione pubblica, per costruire, passo dopo passo, nel segno del dialogo, un progetto ben delineato e attuabile che permetta ai giovani di affrontare meglio il domani. È dunque importante che il dibattito per una scuola migliore, diversa da quella attuale, continui il cammino di recente iniziato.